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L'oscuro riciclatore della 'ndrangheta

(Pablo Gianinazzi)
24 maggio 2017
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Anche l'ultima inchiesta sulla 'ndrangheta in Lombardia, in ordine di tempo, ma c'è da esserne certi che ne seguiranno altre, della Direzione distrettuale antimafia di Milano, guidata da Ilda Boccassini, ha addentellati in Ticino. Lo si legge nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere del gip milanese Maria Cristina Mannocci che ha portato all'arresto di ventun persone appartenenti alla famiglia mafiosa dei Gallace, per associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico. Il sequestro più consistente di ''polvere bianca'' - trenta chili - nel settembro scorso, Varesotto: la droga proveniente dall'Olanda era passata da un valico ticinese. Un clan 'ndranghetista quello dei Gallace che il Lombardia ha radice solidissime da più di trent'anni. Una famiglia mafiosa radicata, tra Como e Varese, i cui appartenenti li ritroviamo in altre inchieste, fra cui Infinito e Insubria. Il legame con il Canton Ticino è rappresentato da un ''oscuro riciclatore '' (così lo definisce il gip Maria Cristina Mannocci), 49enne italiano, nato ad Edimburgo, con società in riva al Ceresio e Uk. Stando all'accusa era l'abituale fornitore di banconote da 500 euro, difficilissime da trovare in Italia, ma disponibilissime in Svizzera. Durante gli arresti di ieri a Varese (fra cui un tecnico in servizio a Malpensa, tramite il quale la cocaina arrivava dal Sud America con voli cargo), Milano, Monza, Alessandria, Vercelli, Perugia, Catanzaro e Roma, i carabinieri del Ros di Milano hanno trovato 250mila euro in contanti, tutti in banconote da 500 euro. Soldi che - sospettono gli inquirenti - sarebbero stati messi a disposizione dall' ''oscuro riciclatore'' di cui si è già scritto essendo stato in affari con la cosca Barbaro-Papalia, una delle più potenti, prima di essere disarticolata dal pool di magistrato diretti da Ilda Boccassini. Uno degli arrestati, nell'ambito dell'operazione ''Idea 51'' aveva sul comodoni una copia de ''L'invisibile'', il romanzo di Giacomo Di Girolamo che racconta la storia del super latitante Matteo Messina Denaro. In due occasioni gli investigatori hanno sequestrato novecento mila dollari in contanti, tutti in banconote da 500 euro. Li stavano portando in Olanda per pagare la cocaina.

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