Impact Journalism

La felicità sul luogo del lavoro passa da meno rigidità nei controlli e meno gerarchia

Cambiano le modalità di lavoro, ma cambiano anche i mobili
(Olivier Vogelsang)
20 giugno 2015
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– di Cécile Denayrouse, Tribune de Genève, Svizzera –

Sembra che la Svizzera sia la nazione più felice del mondo! …Almeno se dobbiamo credere a quello che dice l’ultimo World Happiness Report, pubblicato il mese scorso sotto la supervisione delle Nazioni Unite. Eppure, non contenta di superare gli altri Paesi in fatto di felicità collettiva, la Svizzera è ora pronta a rendere i propri cittadini felici sul posto di lavoro. Una società con sede a Ginevra ha fatto dell’equilibrio tra sfera privata e lavorativa dei propri dipendenti la propria priorità. Essendo questo uno degli obiettivi principali nel mondo spietato della crescita economica, il suo successo dell’iniziativa potrebbe dar vita a un movimento più vasto.

Services Industriels de Genève (Sig) – una società autonoma di proprietà dello Stato che fornisce alla popolazione locale servizi, tra cui l’acqua, il gas, l’energia elettrica, il teleriscaldamento, una rete in fibra ottica, il trattamento dei rifiuti e il riciclaggio, e il trattamento delle acque reflue – tre anni fa ha dato vita al progetto EquiLibre. L’idea è ambiziosa: riconfigurare il posto di lavoro e il lavoro stesso. La lista delle cose da cambiare include le ore di lavoro “rilevate sulla fiducia”, la disgregazione della gerarchia e una disposizione degli spazi completamente nuova, mai vista prima in un Paese strettamente associato con il settore bancario.

Alla base del progetto, la convinzione o, per essere precisi, la convinzione di alcuni dirigenti, che la via intrapresa è quella giusta. Tra questi, Christian Brunier, ora Managing Director di Sig. Nel 2011 aveva notato con una certa preoccupazione che il 54% dei 1’700 dipendenti della sua azienda avevano più di 45 anni. «Così ci siamo fatti una domanda difficile: possiamo ancora essere percepiti dai giovani come efficienti e attraenti se continuiamo a lavorare nello stesso modo? La risposta era chiaramente no». Diventare attraenti è una vera sfida! E così Sig ha deciso di mollare gli ormeggi e di attirare i talenti di domani. Il progetto della società con sede a Ginevra non prevedeva un semplice lifting aziendale. Il cambiamento sarebbe stato vero e profondo, o non ci sarebbe stato. Per trarre ispirazione da progetti esistenti, una delegazione è stata inviata a Google, l’autoproclamata esperta della felicità sul lavoro, e al Dipartimento belga della sicurezza sociale, altro pioniere in questo campo. «Quello che hanno fatto in Belgio ha dell’incredibile – continua Brunier –. Siamo tornati con la certezza che occorre ripensare i modi con cui l’azienda opera. Nel corso degli ultimi 20 anni le attrezzature che abbiamo usato sono cambiate: i computer sono più piccoli, più leggeri e facilmente trasportabili. L’avvento di Internet ha radicalmente trasformato il ritmo lavorativo. La mobilità sta diventando preminente. Ancora più importante, si stanno riducendo le distanze tra vita privata e vita lavorativa.

Il desiderio di essere felici sul posto lavoro è esattamente ciò che emerge da vari studi condotti sul campo. «La nostra ricerca dimostra che oggi nelle aziende domina ancora la cultura del presenzialismo, che va contro ciò che i dipendenti chiedono», conferma Claudia Senik, specialista internazionale in economia del benessere ed economia comportamentale nonché professoressa alla Sorbona di Parigi e presso il Paris School of Economics. «Conciliare lavoro e vita privata sta diventando una vera e propria sfida economica e sociale. Al di là del salario e del lavoro stesso, la questione delle condizioni di lavoro acquista sempre più importanza. Iniziative in tal senso si stanno sviluppando praticamente in tutto il mondo».

Sulla base di questi risultati, Christian Brunier ha proposto che diversi dipartimenti interni facessero da cavie per il progetto Equilibre. In totale, 100 persone si sono offerte di passare alla modalità felicità. Per questi pochi fortunati, la prima rivoluzione ha interessato le ore lavorative. È stato loro chiesto di smettere di segnalare gli orari di entrata e uscita. Le loro ore lavorative vengono contate “sulla fiducia”. In cambio, sono liberi di organizzare il proprio tempo come preferiscono, con la possibilità di lavorare da casa due giorni alla settimana. Il secondo grande cambiamento è stato eliminare le postazioni di lavoro fisse. A ognuno è stato consegnato un computer portatile, uno smartphone e un armadietto con il nome. Allo stesso tempo, si è deciso di limitare il più possibile l’uso della carta. Il massimo in termini di indipendenza: il dipendente ora sceglie la postazione più appropriata in base al compito che sta per eseguire. Ci sono uffici individuali per lavorare da soli, una biblioteca per concentrarsi e aree di interazione per discutere. I mobili di design nuovi di zecca, che costano meno di quelli tradizionali, possono essere adattati a qualsiasi situazione. Una conseguenza di tutto ciò è che la gerarchia ha subito trasformazioni radicali: «Senza un ufficio che indichi il loro status, i dirigenti sono costretti ad abbracciare il loro ruolo di manager». Brunier stesso ha detto addio al suo comodo ufficio di 30 metri quadrati «senza guardarsi indietro». Due anni dopo, l’80% dei dipendenti si dice completamente soddisfatto del nuovo sistema ma, sorpresa, il restante 20% desidera continuare comunque nella nuova modalità di lavoro. Cosa ancor più importante, la produttività è aumentata di quasi il 15% nel settore in questione nel giro di pochi mesi.

In breve, EquiLibre sta poco alla volta introducendo un nuovo paradigma di lavoro, a cui anche altre società sono interessate. L’azienda francese Botanic ha già annunciato la sua intenzione di adattare EquiLibre alle sue filiali in Francia. E anche lo Stato di Ginevra ha tenuto d’occhio questo stile di lavoro negli ultimi mesi. Per quanto riguarda la Sig, gli effetti si sono rivelati così positivi che il processo verrà esteso a 600 dei suoi 1’700 dipendenti. L’obiettivo finale è quello di passare completamente alla modalità EquiLibre.

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