Acquarossa

Il tempo perduto della politica

22 ottobre 2014
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Era entrato in Gran Consiglio «il secolo scorso!». Parole sue, condite da una risata: «Era il 1999». Che, di primo acchito, non sembra lontano; ma fanno pur sempre quattro legislature. «E possono bastare». Alle elezioni cantonali del 19 aprile 2015 Gianni Guidicelli non figurerà più in lista. Un’uscita annunciata in punta di piedi, tra le righe di un’e-mail inviata ai quotidiani per comunicare la data dell’assemblea distrettuale di Blenio (vedi ‘laRegione’ del 14 ottobre), chiamata a designare, appunto, i candidati Ppd. Del resto, precisa, le disposizioni interne al Partito popolare democratico indicano proprio in quattro il numero massimo di legislature. Ma prevedono pure la possibilità di chiedere una deroga al Distretto. Possibilità che il 55enne di Acquarossa ha scelto di non utilizzare, «sebbene sia stato sollecitato da più parti. Ma ritengo che vada bene così». Tutto finisce, aggiunge con quella che appare più consapevolezza che malinconia.
Sedici anni in parlamento, di cui è stato anche presidente tra il 2011 e il 2012; sindacalista; mettiamoci pure musicista nella Vox Blenii. Il Ppd perde un volto noto. La Valle ci perderà?
Non bisogna personalizzare troppo. Anche se, purtroppo, la politica lo fa sempre più. Oggi conta maggiormente la persona, rispetto a idee o gruppo politico. Chi riesce a emergere e ha le capacità di avere buona visibilità sembra che abbia più competenze e peso; ma è apparenza. L’attività politica si svolge nelle commissioni: un operato poco visibile; ma è lì che si compiono le scelte e dove chi ha voglia di lavorare può farlo.
Il modo di far politica è cambiato?
Molto. In particolare lo è la maniera di comunicare le proprie idee e ciò che si fa. Oltre che personalizzato, è tutto più veloce e immediato; è venuto meno il tempo per la riflessione e la preparazione. Sotto questo aspetto mi trovo un po’ a disagio, anche perché non sono della generazione ‘social’, quella che vive e ‘parla’ attraverso internet. Quelli come me si trovano spiazzati nei confronti di chi, giovane e meno, utilizza anche questi strumenti per l’attività politica. Al contempo c’è una presenza quasi asfissiante dei mass media, portali compresi: c’è una continua ricerca della notizia che si brucia in un attimo. Una sorta di usa e getta che non lascia spazio ai tempi lunghi dell’approfondimento.

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