Svizzera

Il presidente del Pbd Landolt nel mirino anche all'interno del suo partito dopo aver accusato l'Udc di 'filonazismo'

16 febbraio 2016
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Ha suscitato polemiche anche all’interno del suo partito, il 'tweet' del presidente del Pbd Martin Landolt con l’immagine di una bandiera svizzera trasformata in croce uncinata.  Il consigliere nazionale glaronese intendeva denunciare la sparizione dello stato di diritto nella Confederazione in caso di accettazione dell’iniziativa popolare dell’Udc 'Per l’attuazione dell’espulsione degli stranieri che commettono reati'. Ma la provocazione non è piaciuta alla sua collega di partito vodese Christine Bussat, che ha deciso di lasciare i borghesi-democratici con effetto immediato. La Bussat, che è anche fondatrice dell’organizzazione Marche Blanche, ha inviato la sua lettera di dimissioni: 'La  mia decisione è irrevocabile. Il 'tweet' di Martin Landolt è la goccia che ha fatto traboccare il vaso', ha dichiarato la vodese.  'Se accetto l’iniziativa, allora vuol dire che sono nazista', ha deplorato la Bussat, che aveva aderito al Pbd due anni or sono. La candidata di punta – ma non eletta – dei borghesi-democratici alle recenti elezioni federali del 2015, è favorevole al testo dell’Udc, poiché, a suo dire, la voce del popolo deve essere rispettata. 'Il tweet è di cattivo gusto oltre che stupido. Per questo non posso accettarlo (...). Il signor Landolt nutre un odio viscerale contro l’Udc. Si tratta di un guerra contro un partito e non per le idee', ha aggiunto Bussat. Il presidente del Pbd si era già attirato molte critiche  dopo la pubblicazione della controversa immagine. Landolt raccomandava di votare no all’iniziativa dei democentristi il 28 febbraio 2016. Questa data figurava in terza posizione dopo '1933: Germania', con riferimento alla presa del potere di Hitler, e '1948: Sudafrica', in relazione all’apartheid.

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