Cinque anni e mezzo di carcere e obbligo ad un trattamento professionale con psicoterapeuti. Questa la condanna inflitta al 46enne ticinese, riconosciuto colpevole di atti sessuali su 17 ragazzine, di cui sette di meno di 14 anni nelle Filippine; violenza carnale e pornografia, nonché induzione ad atti sessuali di una trentina di minorenni via chat. Il caso, svoltosi sul l'arco di 5 anni, tra il 2010 e il 2016, e' una prima ticinese per quanto attiene all'articolo 5 del codice penale che punisce gli autori di reati sessuali con fanciulli anche se essi avvengono all'estero. La pp Chiara Borelli lunedì aveva richiesto una pena di 7 anni. All'imputato, reo confesso, per aver confessato spontaneamente i reati, e' stata riconosciuta l'attenuante del sincero pentimento e una parziale scemata imputabilità per la sua grave immaturità attestata dalla perizia psichiatrica.