Estero

Elezioni Usa, hacker russo confessa l'ingaggio dei servizi segreti per sabotare il partito democratico

12 dicembre 2017
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Un hacker russo di nome Konstantin Kozlovski ha confessato in tribunale lo scorso agosto di essere stato ingaggiato dai servizi segreti russi per attaccare i sistemi informatici del partito democratico americano: lo scrive la testata online The Bell, citata anche da altri media russi critici nei confronti del Cremlino come Novaia Gazeta e Meduza. La notizia non è verificabile in modo indipendente. Secondo The Bell, Kozlovski adesso è dietro le sbarre perché accusato di far parte di un gruppo di hacker che ha sottratto oltre 50 milioni di dollari dai conti bancari russi sfruttando un virus chiamato ’Lurk’.

L’ammissione di Kozlovski sarebbe arrivata durante un’udienza in un tribunale di Mosca per prolungare la sua custodia cautelare in carcere. Non è però chiaro perché l’hacker avrebbe rilasciato questa confessione e mancano prove concrete che confermino le sue parole. In una lettera Kozlovski punta il dito contro tre persone cadute in disgrazia e attualmente in carcere perché accusate di aver fornito informazioni riservate agli 007 americani: gli ufficiali dell’Fsb Serghiei Mikhailov e Dmitri Dokuchaiev, e l’ex esperto della Kaspersky, Ruslan Stoianov.

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