Spettacoli

Debutta il kolossal iraniano su Maometto

26 agosto 2015
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Benché Teheran sia tappezzata da manifesti giganti del kolossal di Majid Majidi sui primi 12 anni della vita del Profeta, gli iraniani dovranno attendere ancora un giorno prima di vedere l'atteso 'Muhammad: The Messenger of God', che domani avrà la sua prima internazionale al festival di Montreal, in Canada.

Il film doveva infatti uscire già oggi in circa 140 sale di Teheran e del Paese, ma l'appuntamento con il pubblico è stato rinviato sempre a domani 'per ragioni tecniche'. Il regista, riferisce la stampa locale, è intanto volato in Canada per il debutto mondiale del film, costato 40 milioni di dollari ed alla cui realizzazione ha lavorato anche una numerosa equipe italiana, guidata dal premio Oscar Vittorio Storaro.

L'uscita dell'opera è però accompagnata da nuove polemiche per la scelta di rappresentare la figura del Profeta, seppur senza mai mostrarne il viso grazie a vari stratagemmi fra cui quello di farne una fonte di luce. Voci critiche sono nuovamente giunte dall'Università al-Azhar al Cairo, la principale autorità teologica sunnita. A questa polemica Majidi ha risposto in un'intervista pubblicata su vari media internazionali, in cui ha puntualizzato che – se è vero che alcuni Paesi come l'Arabia Saudita potranno avere problemi con il film – altri del monodo islamico, come Turchia, Indonesie e Malesia, ne hanno invece fatto richiesta.
Il regista ha poi ribadito l'intento principale dell'opera prodotta dall'Iran sciita: mostrare un Profeta ispirato da bontà e misericordia, contro l'immagine violenta dell'Islam che ne voglioni dare invece l'Isis e altri gruppi jihadisti.

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