Culture

Dal 2184 al presente con Jovanotti

Jovanotti
(Facebook)
21 giugno 2015
|

Un po’ supereroe stile Capitan America, con tanto di mantello e scarpe con le alette sulle caviglie, un po’ cowboy del futuro con giacca e pantaloni scintillanti, Jovanotti, dopo il successo del 2013, si ripresenta negli stadi. A modo suo. Con uno spettacolo potente, colorato, divertente. In qualche modo anche esagerato e inaspettato. Uno show che è riduttivo definire concerto e che diventa film, cartone animato, spettacolo a 360 gradi. Uno sforzo tecnologico e produttivo non indifferente, che ha avuto bisogno di un anno per essere messo in piedi.

«Gli americani lo definirebbero “larger than life” – ha detto entusiasta Lorenzo, sabato sera subito dopo il debutto ad Ancona –. Tutto ruota intorno all’idea di estate, dalle canzoni all’atmosfera di leggerezza e divertimento; fino ai cartoni animati, che sono stati l’intuizione iniziale. L’ho immaginato così perché mi interessava l’idea della “bambinizzazione” del mondo, di una generazione, la mia, che condivide tanto con i figli, molto di più di quanto non facessero i nostri genitori con noi».

Il risultato sono due ore e mezzo di spettacolo ad alto livello, con inserti visual che rimandano ai video dei Pink Floyd, ai film di Stanley Kubrick, a Guerre Stellari, alle produzioni anni 80 dei concerti dei Rolling Stones. «È vero, ci sono citazioni nascoste e riferimenti continui perché il mio immaginario è di cose viste e sentite che mi sono rimaste dentro. Mi nutro di quello», dice ancora Jovanotti. Il via al concerto lo dà un corto, 7 minuti che da un immaginario 2184 ci riportano ad oggi e che sabato ha lasciato di stucco i 30mila del Conero.

«È strano iniziare un concerto con un film, ma volevo far provare a questi ragazzi che non l’hanno mai vissuta, l’emozione del cinema all’aperto. E la reazione è stata quella che speravo. Non volevo raccontare una storia, ma farli entrare in un tunnel e non farli uscire fino alla fine». La musica prima di tutto però, malgrado il passo verso il cinema: «Non ho il talento narrativo per tenere in piedi una storia. Io procedo per frammenti, come un dj».

Prossima tappa, Milano, il 25, 26 e 27 giugno: «Uno sforzo notevole, nessuno lo hai mai fatto prima.. speriamo di reggere».

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔