Commento

Che sia rapido. E indolore

5 aprile 2017
|

Finalmente ci siamo. Si fa per dire, finalmente. Da una parte l’Ambrì, dall’altra il Langenthal. Da mesi, ormai, per l’Ambrì lo spareggio era lo scenario razionalmente più logico – tranne forse che per i più inguaribili ottimisti (e in generale saranno sempre meno, ma non si sono mica estinti) –, e alla fine, puntualmente, eccolo qui. Anche perché, incluso il reboante 7-1 casalingo col Friborgo nella ‘finale playout’, i biancoblù hanno totalizzato dodici successi ‘pieni’ in una stagione. È tutto dire.
Da domani, e per almeno quattro partite, l’entusiasmo degli sfidanti si contrappone al terrore di chi da questa serie ha solo da perdere. Agli occhi suoi, certo, ma pure dei media di mezza Svizzera. I quali, senza dubbio un po’ in ritardo, hanno scoperto all’ultimissimo quale fosse la posta in gioco, correndo il rischio di spettacolarizzare oltremodo un evento che invece, purtroppo per l’Ambrì, in Leventina pare essere solo una malsana abitudine. Non per nulla i biancoblù dividono col Bienne il poco invidiabile primato di spareggi (tre, tutti negli ultimi sette anni) per la difesa del posto nell’hockey che conta. Se è vero, com’è vero, che in un simile duello più che l’agonismo o la qualità pesano le emozioni, dalla prospettiva della Valascia tutto quel bailamme di sottofondo, tra accuse, speculazioni e processi anticipati può solo rendere il clima ancor più pesante. Così, non avendo – ovviamente – la possibilità di influenzare ciò che gli sta attorno, l’Ambrì ha preso l’unica decisione che potesse avere un senso: allenarsi a porte chiuse, scelta dettata dall’esigenza di togliersi di dosso almeno le luci della ribalta, non potendo fare altrettanto con la morsa della pressione.    
Eppure, a ulteriore dimostrazione di come nell’hockey le cose cambino repentinamente sul serio, anche solo rispetto a due settimane fa il cielo sopra la Valascia è meno denso di nubi. Se così è, il merito non può non essere del modo in cui Dwyer e i suoi uomini hanno saputo reagire nella seconda parte della serie con il Friborgo. Sono i primi, tangibili segnali – e si spera pure duraturi – alla vigilia di uno spareggio che forse non sarà una passeggiata, ma intanto pare aver riconsegnato ai biancoblù i panni dei favoriti. Anche perché dal piano di sotto arrivano segnali piuttosto confortanti: il primo è che la finale tra un Rapperswil un po’ troppo altezzoso e un Langenthal che non fa della promozione una questione di vita o di morte arriva sino a gara 7. Segno che in B non ci fosse una squadra nettamente più forte di tutte le altre. Ciò che depone a favore dell’Ambrì. Poi, perché mentre Duca e compagni si preparano all’appuntamento da una settimanella, l’estremo equilibrio tra sangallesi e bernesi qualche strascico nella squadra di O’Leary deve pur averlo lasciato. Anche semplicemente pensando che domani il Langenthal va in pista per la sua quinta partita in dieci giorni. Senza dubbio non significa che le sorti dello spareggio siano già segnate, ma almeno i biancoblù possono affrontarlo con un pizzico di fiducia in più. Con la speranza che sia rapido. E soprattutto indolore.   

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔