Argo 1, e-mail tra il presunto jihadista e i funzionari cantonali?

Delle comunicazioni di posta elettronica tra il presunto jihadista e i funzionari dell'amministrazione cantonale. Tra i nuovi elementi su cui starebbe lavorando la Magistratura ci sarebbero anche delle mail – come riporta 'Ticinonline' – scambiate tra il sedicente reclutatore e i quadri cantonali. La corrispondenza sarebbe avvenuta successivamente all'avvio dell'indagine di Fedpol e Polizia cantonale sulle attività dell'uomo. I funzionari del Dipartimento sanità e socialità – che si occupavano dell'accoglienza dei migranti – non potevano sospettare, sempre secondo il portale, la sua doppia vita: da un lato graduato della ditta (di cui si occupava fra l'altro di organizzare i turni di lavoro, stando a nostre informazioni) e presunto reclutatore di aspiranti jihadisti dall'altro. Proprio da queste mail l'uomo avrebbe potuto carpire informazioni importanti per il suo presunto piano.

All'inizio, solo in due

Numerose le domande che rimangono aperte sulla questione Argo 1, sottolinea Ticinonline. Tra queste anche lo stato della società prima dell'incarico da parte del Cantone. Da informazioni del portale, i dipendenti della società il primo giorno di lavoro erano solo due: il titolare e il sospettato reclutatore dell'Isis. Gli agenti, scrive Tio, avrebbero dovuto essere quattro, ma due non erano in possesso dell'autorizzazione necesasrie all'incarico. Il problema fu risolto il giorno successivo, prendendo due agenti in prestito da un'altra ditta.

I conteggi che non tornano e (forse) le ore in nero

Stando al Ticinonline non tornerebbero nemmeno i conteggi delle ore, dove agenti figurano in due posti lo stesso giorno e dove sarebbe riportato anche il nome del titolare, che però non avrebbe svolto incarichi sul campo. Tra le pieghe delle carte, poi, gli inquirenti potrebbero pure individuato ore pagate in nero.