Economia

Apple citata per plagio da una università californiana

31 maggio 2016
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Si aggiunge un altro capitolo nella guerra dei brevetti in tecnologia. Apple, protagonista di una storica diatriba con Samsung e nel mirino di alcuni 'patent troll’ che vogliono spillarle soldi, per la seconda volta è citata in giudizio da una Università americana.

È la prestigiosa Caltech, il California Institute of Technology, che accusa Cupertino di aver infranto quattro brevetti relativi alla tecnologia WiFi. Accuse rivolte in primo luogo all’azienda Broadcom che ha fornito i chip per alcuni iPhone e iPad. L’Istituto californiano chiede un risarcimento danni e lo stop alla vendita dei prodotti coinvolti.

I brevetti citati nel procedimento sono quattro, sono stati riconosciuti al Caltech dal 2006 al 2012 e riguardano soluzioni per la comunicazione WiFi (in particolare la codifica IRA/LDPC). Negli atti del procedimento legale, l’Istituto tecnologico californiano accusa Apple di vendere diversi prodotti che integrano questa tecnologia e quindi violano i quattro brevetti.

La casa di Cupertino sarebbe chiamata in causa per aver usato i chip di Broadcom a partire dall’iPhone 5 ma anche su iPad Air 2 e successivi, Apple Watch e computer Mac. "Apple è uno dei più grandi clienti di Broadcom – spiega il Caltech -. Nel 2012, 2013 e 2014 le vendite di Apple hanno rappresentato il 14,6%, il 13,3% ed il 14% del fatturato netto di Broadcom. Durante questo periodo i prodotti WiFi di Broadcom che violano i brevetti citati sono stati usati in prodotti chiave di Apple. Broadcom e Apple sono congiuntamente e gravemente responsabili di aver violato i bevetti citati".

Oltre a citare in giudizio le due aziende, il Caltech chiede un embargo sulle vendite dei prodotti negli Stati Uniti dei e un risarcimento danni "giusto ed equo", senza fissare una somma specifica. Non è la prima volta che Apple ha problemi con una università statunitense. Lo scorso anno è stata condannata in primo grado ad un risarcimento da 234 milioni di dollari per aver violato alcuni brevetti di proprietà dell’università del Wisconsin che riguardano i processori.

Storica è invece la battaglia legale con Samsung per violazione di alcuni brevetti, che è approdata alla Corte Suprema Usa. Infine Apple è finita anche nel mirino di ’patent troll’, aziende che cercano di spillare soldi con la scusa dei brevetti. L’ultimo voleva trascinare Cupertino in tribunale, colpevole di utilizzare alcune tecnologie per eseguire telefonate e inviare email. Cioè quello che fanno tutti gli smartphone.

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