
Pubblichiamo l'editoriale apparso in Ticino7, allegato del sabato a laRegione.
Si sa, in tempi di emergenze sono tutti dottori ed esperti. Anche quelli che per 12 mesi l’anno si occupano (con molta professionalità) di logistica, novità musicali e tiro a segno. Luigi ne aveva sentite di tutti i colori già il pomeriggio del 23 dicembre, al piccolo rinfresco offerto dall’azienda per la quale lavora. Tra un prosecchino nel bicchiere di plastica col proprio nome e la mascherina che scendeva e saliva, le “verità che nessuno ti dice” erano in pratica l’unico soggetto sul quale tutti dibattevano: “Ci hanno tolto gli aperitivi”; “Ma loro sanno cosa significa tenere in casa due adolescenti?”; “Gli anziani li stanno ammazzando tutti, eh così risparmiano sulle pensioni”; “Voglio vedere se poi salta fuori che il vaccino ti modifica i geni”. Roba da uscire in strada con le Molotov in mano, per dire.
Nemmeno a farlo apposta, sono le stesse cose che Luigi ha sentito al mini-veglione organizzato (“nel rispetto delle normative”, testa più, testa meno) con familiari e parenti la sera di San Silvestro. Per fortuna c’era da bere e i più piccoli erano occupati a lanciarsi il Gesù Bambino. Così Luigi si è messo da parte e ha condiviso cuffie e playlist con una nipote che non vedeva da secoli. Si sono fatti tutta la discografia degli Idles: una serata memorabile, altro che.
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