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Rilasciati due leopardi

Identikit del predatore che vive nel Borneo

14 settembre 2020
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Nel 2009, i colleghi del WWF Russia hanno dato vita a un Centro di Reintroduzione del leopardo del Caucaso all’interno del parco nazionale di Sochi. Visto il declino repentino nel numero di esemplari, in quegli anni esperti e ambientalisti dovettero creare una sorta di nursery per cuccioli di leopardo, da rilasciare poi in natura. Un progetto ambizioso e complicato, ma che ancora oggi garantisce la sopravvivenza di questo felino a rischio estinzione. Anche quest’anno due leopardi persiani sono stati lasciati liberi. Si tratta di Kodor e Laba. Hanno due anni e hanno superato tutti i test per poter tornare in libertà. Prima di essere rilasciati, gli animali vengono sottoposti ad un addestramento completo. Sin dalla nascita questi animali imparano a cacciare in modo indipendente. Inoltre, il programma prevede che sappiano evitare gli esseri umani e che abbiano una condizione fisica idonea. Interagiscono con gli adulti della loro specie e una volta pronti, vengono muniti di radiocollare, per essere sicuri che non rimangano vittime dei bracconieri. I cuccioli arrivano dagli zoo di Mosca o vengono recuperati da sequestri. Vengono poi trasferiti con la madre nel Centro di Reintroduzione, dove possono osservare la madre durante la caccia.

Nebuloso e misterioso

Il leopardo nebuloso è il più grande predatore del Borneo e anche quello che possiede (in proporzione alle dimensioni) i canini più lunghi fra tutti i felini. E, proprio per questo, è famoso in tutto il mondo. Ma pur essendo il più grande del suo “regno”, rimane il più piccolo dei “gatti grandi”. Gli esemplari del Borneo sono diversi dai cugini che si trovano nel resto del Sudest asiatico. Hanno una forma del cranio particolare e quindi sono stati dichiarati appartenenti ad una specie a parte. Secondo i ricercatori, nelle foreste del Borneo vivrebbero ancora dai 5 agli 11mila esemplari; in ogni caso, occorrerà approfondire gli studi per avere dati più certi. Che il leopardo nebuloso del Borneo sia diverso dagli altri cugini, è stato notato solo una decina di anni fa. Nessuno prima di allora si era accorto delle differenze. Eppure ci sono: il suo DNA (studiato da ricercatori statunitensi) è risultato molto diverso, mostrando ben quaranta differenze. Più o meno quelle che si possono riscontrare fra altre specie di grandi felini come il leone, la tigre, il leopardo, il giaguaro o il leopardo delle nevi. Insomma, il leopardo nebuloso del Borneo è proprio una nuova specie! Ma quando si sarà differenziata dalla specie continentale? Molto probabilmente in un passato lontanissimo, circa un milione e quattrocentomila anni fa. Esso non è diverso solo geneticamente: lo si può notare anche dal colore e dal disegno del manto (maculazione). Le due specie si distinguono per la grandezza e la distribuzione delle macchie e anche per la colorazione della pelliccia: più chiara quella del leopardo continentale, più scura quella del leopardo del Borneo.

Le minacce

La principale minaccia che i leopardi devono affrontare è la distruzione dell’habitat naturale causata dal taglio delle foreste per il commercio del legname. Il WWF da anni cerca di difenderli, proprio all’interno della loro roccaforte: il “cuore del Borneo”. Si tratta di oltre 220’000 chilometri quadrati di territorio montuoso e incontaminato (pari a circa cinque volte la Svizzera), coperto da bellissime foreste pluviali equatoriali, dove da tempo siamo al lavoro con moltissimi progetti di conservazione. E dove, anno dopo anno, vengono scoperte nuove specie di piante e animali. Recenti studi dimostrano, inoltre, che a mettere a rischio la sopravvivenza di predatori come il leopardo nebuloso del Borneo c’è da una parte la perdita di habitat, dall’altra la mancanza di prede. Quasi il 90% delle prede di questo felino è in declino, mentre il 40% è già sulla Lista Rossa. Il leopardo nebuloso si nutre soprattutto di mammiferi arboricoli e terricoli, per esempio gibboni, macachi e civette, ma anche cervi, uccelli e istrici. Gran parte delle sue prede vive sugli alberi, quindi il leopardo nebuloso è diventato un ottimo arrampicatore. Si suppone che catturi le prede balzando giù dagli alberi. Un’ulteriore minaccia è il traffico illegale di pellicce: anno dopo anno in Asia vengono trovati e sequestrati a contrabbandieri e bracconieri pelli o zampe di leopardo. Una pelle di leopardo, infatti, vale molto di più di uno stipendio di un lavoratore statale. La loro carne viene venduta anche nei wet market cinesi e le pelli si possono trovare in negozi di pellicce delle città più importanti della Cina. Per fare una pelliccia servono le pelli di circa undici animali. Anche le ossa finiscono sul mercato nero; come quelle delle tigri, vengono usate nella medicina tradizionale.

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