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Wow, che maschere

La festa di Halloween è alle porte e molti bimbi e ragazzi da qualche anno a questa parte si travestono in occasione della “notte delle streghe”

L’indri, il più grande fra i lemuri
(© R.Isotti, A.Cambone / Homo Ambiens / WWF)
26 ottobre 2019
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La festa di Halloween è alle porte e molti bimbi e ragazzi da qualche anno a questa parte si travestono in occasione della “notte delle streghe”. In natura ci sono animali che invece le maschere le usano tutto l’anno, e c’è un perché: in alcuni casi per colore, stranezze della natura, abitudini o semplicemente per difesa o opportunismo. Scopriamoli insieme nella prima di due puntate dedicate ai diavoletti e agli zorro del regno animale.

Gli avventurieri mascherati

Chi meglio del procione (o di suo “cugino” koati) può aprire la nostra galleria di animali mascherati? Ha simpatia da vendere, un carattere travolgente e l’aspetto scanzonato del bandito di strada. E, proprio come un bandito, il procione esce di notte a caccia di cibo. Rovista sul fondo dei corsi d’acqua e sembra quasi che lavi il cibo prima di portarlo alla bocca. Grazie alla sua natura curiosa e intraprendente si è adattato anche a vivere in città, dove è facile coglierlo con le mani nel… sacco della spazzatura (o nei bidoni, che apre grazie alle sue agilissime dita). Ma saccheggia anche orti, campi coltivati e dispense, spesso in compagnia di una piccola banda di “complici”.

I vestiti nuovi dell’imperatore

Guglielmo II! Proprio così, il tamarino imperatore (Saguinus imperator) deve il suo nome proprio ai grossi mustacchi bianchi “portati” dall’ultimo imperatore tedesco Guglielmo II (che regnò dal 1888 al 1918). I tamarini vivono nel folto delle foreste tropicali di Bolivia, Perù e Brasile, dove trascorrono il tempo cacciando grilli e insetti, cogliendo frutta (nella stagione delle piogge) e sorbendo nettare e linfa (nella stagione secca). Dopo aver dato alla luce i piccoli, mamma tamarino si preoccupa di allattarli ogni 2-3 ore per mezz’ora circa, dopodiché li affida al papà: è al genitore maschio, infatti, che spetta il compito di scorrazzare i pargoli per la foresta, trasportandoli sul dorso.

Babakoto il “grande”

Ecco un altro primate “mascherato”: l’indri, il più grande fra i lemuri del Madagascar. Ha una buffa “mascherina” scura sul muso e un “mantello” nero con vistose parti bianche dietro al capo, al collo e agli arti, che gli conferiscono un aspetto veramente curioso. L’indri, che gli indigeni chiamano Babakoto o “piccolo padre”, può compiere balzi spettacolari e arrampicarsi sugli alberi in verticale, come un atleta sulla pertica. Nonostante tali doti però, l’indri è un vero pelandrone e trascorre senza far nulla gran parte della giornata.

Pulcinella e arlecchino

I pesci delle barriere coralline, i tucani, i pappagalli, gli uccelli del paradiso, le farfalle ma anche alcune anatre, sono fra gli animali più colorati del mondo naturale. Qualcuno, poi, deve il suo nome proprio alle due maschere più famose d’Italia: come il pulcinella di mare o la sempre più rara rana arlecchino. Per queste graziose, piccole e coloratissime rane del Costa Rica, infatti, i tempi sono sempre più difficili; rischiano di estinguersi a causa dei cambiamenti climatici. Il fatto è che il nuovo clima, con notti sempre più calde e giornate più fredde (con una nuvolosità che blocca parte della radiazione solare), favorisce la crescita sotto la pelle delle rane di un fungo pericolosissimo, che impedisce loro di assorbire acqua attraverso i pori della pelle. Sono bastati appena pochi anni del “nuovo” clima sfavorevole per far scomparire quasi il 70% delle 110 specie di rane arlecchino dell’America Latina. Ma torniamo a pulcinella, quello con le ali. Beh, lo dice il nome stesso: il pulcinella di mare (Fratercula arctica) è un simpatico uccello marino che nidifica in colonie sulle coste. Ha piumaggio bianco e nero con zampe rosso fuoco e un becco coloratissimo. Ha ali piuttosto piccole rispetto al corpo ed ecco il motivo per cui deve batterle molto molto velocemente (300-400 battiti al minuto).

Il pesce in camicia da notte!

Il pesce pappagallo, con la sua sgargiante livrea, non ha nulla da invidiare ad Arlecchino. Le femmine di questo pesce delle barriere coralline all’occorrenza mutano di colore, d’aspetto e persino di sesso.
Non è tutto: il pesce pappagallo è l’invitato ideale dei pigiama party! Al calare della sera, si mette la… camicia da notte, una lattiginosa bolla di muco, che secerne grazie a speciali ghiandole. Un “trucchetto” per diventare invisibile.

L’orso dagli occhiali

Detto anche orso delle Ande, è l’unico orso del Sudamerica ed è anche piuttosto raro. Ha pelliccia nera o bruno scuro su tutto il corpo, eccezion fatta per il caratteristico disegno più chiaro (gli “occhiali”) attorno ad occhi, naso e collo. Questo orso è particolarmente ghiotto di palme e la sua dieta è per lo più vegetariana anche se, all’occorrenza, non disdegna un bel bocconcino a base di carne.
Ed ecco una stranezza che lo riguarda: contrariamente a molti altri orsi, che riposano in grotte, anfratti rocciosi o luoghi segreti della foresta, l’orso dagli occhiali ama poltrire languidamente disteso sui… rami degli alberi. Del resto, è un ottimo arrampicatore!

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