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Un mondo pieno di “elettricità”

Ecco alcune “centrali elettriche” in natura!

Un’anguilla elettrica
( © Zig Koch / WWF )
5 ottobre 2019
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Limita il consumo!

Tutto il mondo è in movimento. Tanti giovani scendono in strada, chiedendo che chi governa si attivi e cambi politica. Abbandonare il fossile per passare al “fossil free” è tra le priorità assolute: solo così possiamo abbassare le emissioni di CO2. Un passo nella direzione giusta è, comunque vada, limitare il consumo di elettricità. E possiamo iniziare sin da adesso. Ognuno di noi. L’elettricità prodotta con centrali idroelettriche ecologiche, energia solare, eolica o biogas non compromette l’ambiente naturale, ma al momento non basta ancora per soddisfare il fabbisogno di elettricità. In Svizzera il consumo di energia elettrica è in continuo aumento. La soluzione a questo problema? Chiedere che i politici investano di più in energia pulita, senza investire denaro nel petrolio. Sta però anche a noi limitare il consumo di elettricità. Per raggiungere questo obiettivo ci sono vari accorgimenti da tenere presente.
Stacca la spina!
Certamente anche tu spegni la luce quando non la usi. Ci sono comunque altri accorgimenti per risparmiare elettricità: coprire le pentole quando si cucina, chiudere subito lo sportello del frigorifero, spegnere il computer, usare piccole apparecchiature, ad esempio sveglie o radioline meccaniche o azionate da energia solare e altro ancora. Lo sperpero maggiore di energia passa inosservato. Le apparecchiature spente e attivabili subito con la funzione standby mediante il telecomando consumano in effetti molta energia elettrica. Con questa funzione si sperpera energia inutilmente. Se in tutta la Svizzera le apparecchiature in standby venissero spente, si risparmierebbe l’energia elettrica prodotta dalla centrale nucleare di Mühleberg. Per non parlare dei caricabatterie lasciati nella presa, anche se non stanno caricando il cellulare. Uno spreco incredibile, oltre ai costi sulla bolletta. Particolarmente rilevante è il consumo di elettricità degli elettrodomestici più in uso: frigorifero, congelatore, lavatrice e lavastoviglie. Ma attenzione all’energia grigia: dopo quanto detto, non affrettatevi a buttar via i vecchi elettrodomestici. Per fabbricare e smaltire le apparecchiature occorre energia. Eliminare quindi le vecchie apparecchiature ancora funzionanti per sostituirle con altre di nuova generazione equivale a sprecare energia. L’energia occorrente per la fabbricazione di apparecchi e manufatti viene denominata “energia grigia”. Se tuttavia l’apparecchio non funziona più, allora meglio puntare su uno nuovo che spreca poca energia. 

Elettricità nel mondo animale! 

Il mondo animale e vegetale è sorprendente. Ma questo, voi che ci seguite da tempo, lo sapete già. Quando poi si va a scoprire che ci sono animali che producono elettricità, allora la sorpresa è ancora più grande. Andiamo alla scoperta di quattro specie “elettrizzanti”.

Anguilla elettrica
L’elettroforo, conosciuto come anguilla elettrica, è un pesce lungo oltre due metri. Per difendersi produce forti scosse (pericolose anche per l’uomo). Questo animale molto particolare si aggiudica il podio quando si tratta di misurare il voltaggio prodotto in natura. Se ne conoscono tre specie diverse (l’ultima scoperta è avvenuta pochi mesi fa sempre nella foresta amazzonica). Secondo gli esperti sudamericani, infatti, ci sarebbero delle differenze tra le specie che si trovano a nord, al centro e a sud. Gli scienziati, con tanto di voltimetro, si sono immersi per misurare la scossa: ebbene, l’anguilla “Electrophorus voltaii” produce 850 Volt. Tranquilli, comunque: la scossa di un esemplare non è mortale per noi esseri umani. Ma se ci sono più pesci in acqua, possono stordire senza problemi.

Funghi fosforescenti
La bioluminescenza non interessa solo alghe, pesci e molluschi. In natura esistono anche dei funghi che brillano nella notte. L’Agaricus gardneri lo si trova in Brasile, mentre il Neonothopanus nambi è di casa nel Vietnam. Brillano nel buio a causa dell’azione dei batteri. Grazie ad un enzima che reagisce con altri pigmenti, questi funghi si illuminano. Delle 71 specie conosciute, “colpite” dalla bioluminescenza, ben nove sono basidiomiceti.

Diavolo nero
Attira i pesci con l’esca fosforescente e li mangia. A provocare l’illuminazione dell’esca sono i fotofori (molto comuni tra gli animali che vivono negli abissi). Stiamo parlando dell’oramai famoso melanoceto, meglio conosciuto con il nome di diavolo nero. Questo pesce, che vive negli abissi degli oceani, ha trovato un modo per sopravvivere all’eterna oscurità.

Lucciola
La più famosa è lei: la lucciola. Nella specie sudamericana, la luce che emette la parte inferiore del corpo della lucciola luccica talmente tanto da poter leggere il giornale nell’oscurità. Purtroppo, nel nostro Paese è a rischio estinzione a causa dei pesticidi e per la perdita di habitat. Tra maschio e femmina c’è una grossa differenza: i maschi sono più grandi e possono volare, mentre le femmine rimangono allo stato di larva. Entrambi emettono luce. La femmina, però, lo può fare per due ore, mentre il maschio si illumina sempre solo per pochi istanti.

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