Partiti, associazioni e Cantoni prenderanno posizione sul pacchetto negoziato dal Consiglio federale con l'Unione europea entro la fine del mese. C'è attesa per le risposte che giungeranno nei prossimi giorni, a partire dal fine settimana.
Il PLR è diviso sulla questione. Questa settimana diversi ex consiglieri federali del partito si sono espressi sul dossier. In un articolo pubblicato sulla Neue Zürcher Zeitung, il bernese Johann Schneider-Ammann si è detto contrario, mentre il vallesano Pascal Couchepin lo ha sostenuto in un'intervista concessa alle testate di CH Media.
Stando all'ordine del giorno, i delegati del partito decideranno domani nel corso della loro assemblea in programma a Berna. Dovrebbero inoltre occuparsi della questione della maggioranza semplice o doppia (popolo e Cantoni) in caso di un'eventuale votazione. Secondo il Consiglio federale è sufficiente la prima, ma questa posizione è controversa. Con la maggioranza doppia lo scoglio da superare in votazione per il governo sarebbe più grande.
L'UDC ha una posizione chiara da tempo sul dossier. Lunedì presenterà la sua risposta alla consultazione in merito a quello che definisce un "trattato di sottomissione all'UE". Questo appellativo sintetizza tutta l'opposizione del partito.
Mercoledì la Camera dell'agricoltura dell'Unione svizzera dei contadini - il suo parlamento - si occuperà della questione. Ad interessare dovrebbe essere in particolare l'accordo agricolo. Stando a un documento programmatico, l'USC mira a instaurare con l'UE relazioni stabili, pianificabili ed economicamente sostenibili.
Venerdì sarà la volta della Conferenza dei governi cantonali (CdC), che si esprimerà in occasione di un'assemblea plenaria straordinaria. L'obiettivo è quello di adottare una presa di posizione consolidata, ha scritto la CdC in giugno. A tal fine è necessaria l'approvazione di almeno 18 Cantoni. Va ricordato che la CdC è stata coinvolta durante i negoziati.
Le altre parti, le associazioni e i circoli interessati hanno tempo fino al 31 ottobre per presentare le loro risposte alla Cancelleria federale. Il Consiglio federale le analizzerà e presenterà il suo messaggio al Parlamento presumibilmente nel marzo 2026.