Limite del 2% per nuova edificazione e superfici impermeabilizzate fuori dalle zone edificabili; norme in vigore fra gennaio e luglio 2026 con misure di compensazione
Il Consiglio federale ha adottato la revisione dell'ordinanza sulla pianificazione del territorio (OPT), limitando al 2% la crescita di edifici e delle superfici impermeabilizzate fuori dalle zone edificabili rispetto al dato del 29 settembre 2023.
La decisione odierna segue l'approvazione della seconda fase della legge sulla pianificazione del territorio (LPT 2) da parte del Parlamento. Per garantire un'attuazione graduale, la normativa entrerà in vigore in due fasi: il primo gennaio 2026 per alcune disposizioni e il primo luglio 2026 per le restanti, indica una nota dell'esecutivo.
I Cantoni avranno cinque anni per integrare nei loro piani direttori strategie di stabilizzazione per limitare l'espansione edilizia e l'impermeabilizzazione fuori dalle zone edificabili, garantendo un equilibrio tra sviluppo e conservazione del territorio.
L'obiettivo principale della revisione è contenere l'attività edilizia al di fuori delle zone edificabili, stabilizzando il numero di edifici e le superfici impermeabilizzate. I Cantoni che superano il limite del 2% dovranno compensare, demolendo strutture o ripristinando la permeabilità dei suoli.
La Confederazione sosterrà i costi di demolizione, con i Cantoni chiamati a coprire le spese dei proprietari che procedono a tali interventi.
Inoltre, la LPT introduce l'"approccio territoriale", uno strumento volontario che consente ai Cantoni di derogare alle norme federali per progetti specifici, come la riconversione di stalle dismesse in spazi abitativi, purché accompagnati da compensazioni e strategie di valorizzazione.
La revisione dell'OPT offre nuove opportunità per il settore turistico, permettendo agli alberghi fuori dalle zone edificabili di aumentare i posti letto fino a 120 e ai ristoranti di espandere i posti a sedere fino a 100.
Nella gestione del territorio, la priorità nelle zone agricole sarà data all'agricoltura rispetto ad altri usi. Queste misure mirano a bilanciare lo sviluppo economico con la tutela del paesaggio rurale, consentendo ai Cantoni di adattare la pianificazione alle specificità regionali attraverso piani territoriali globali e strategie definite nei piani direttori.