Svizzera

Iniziativa per futuro: GISO lancia campagna in vista di votazione

9 ottobre 2025
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La campagna per l'iniziativa per la protezione del clima "per il futuro" della Gioventù Socialista (GISO) è entrata oggi nel vivo con una conferenza stampa a Berna, in vista della votazione in programma il 30 novembre. I promotori vogliono istituire un'imposta del 50% sugli importi di successioni e donazioni superiori ai 50 milioni di franchi.

Secondo quanto sostiene la presidente della GISO Mirjam Hostetmann, "le dieci famiglie più ricche in Svizzera producono tante emissioni, quanto il 90% della popolazione nazionale. A titolo di paragone, la popolazione più ricca causa ogni anno la produzione di svariati milioni di tonnellate di CO2 per persona, mentre la media nazionale si attesta a 12 tonnellate. Dobbiamo tassare i super-ricchi per salvare il nostro futuro". L'intenzione è di ricavare 6 miliardi di franchi all'anno, di cui due terzi a disposizione della Confederazione e un terzo da destinare ai Cantoni, per "una protezione del clima socialmente equa".

L'iniziativa viene osteggiata dal Consiglio federale, dalle Camere federali, dai partiti borghesi e dalle associazioni economiche. La sostengono invece il PS e i Verdi. La presidente del partito ecologista Lisa Mazzone afferma che "attualmente la Svizzera fa troppo poco per il clima e per proteggere la popolazione dalle conseguenze di questa crisi. Esempi in questo senso sono la tragedia di Blatten e le ricorrenti ondate di caldo. Eppure il Consiglio federale vuole operare un piano di risparmio che andrebbe a toccare direttamente anche la lotta climatica".

Dal campo accademico si accodano Julia Steinberger, professoressa di Societal Challenges of Climate Change all'Università di Losanna, e Irmi Seidl, professoressa titolare ed economista all'Università di Zurigo. "La disuguaglianza di ricchezza e la concentrazione di potere consentono a una piccola minoranza di super-ricchi di distruggere la stabilità del nostro clima", sostiene la prima, mentre la seconda avverte che "non vengono ancora mobilitate risorse finanziarie sufficienti per ridurre le emissioni e raggiungere l'obiettivo dell'accordo di Parigi".

Roth: Coinvolto 0,05% dei contribuenti

Christian Dandrès, presidente del Sindacato svizzero dei servizi pubblici (VPOD) e consigliere nazionale PS segnala invece come le conseguenze del cambiamento climatico colpiscano in primo luogo lavoratori e lavoratrici. "Questa iniziativa protegge la dignità delle persone" ha affermato Dandrès di fronte alla stampa. "In tutto il mondo infatti i lavoratori sono le persone più colpite dal riscaldamento climatico, pensiamo a diversi luoghi che stanno ormai diventando quasi inabitabili" e la Svizzera non farebbe eccezione in questo senso.

Invece David Roth (vicepresidente e consigliere nazionale del PS) traccia un parallelismo tra potere economico e potere politico, sottolineando come "la soglia dei 50 milioni coinvolge soltanto lo 0,05% dei contribuenti".

È intervenuto anche il granconsigliere ticinese Yannick Demaria (GISO/PS): "La pertinenza dell'iniziativa è confermata dai dati, si veda Oxfam del 28 ottobre 2024, che analizzano il rapporto tra accumulazione della ricchezza ed emergenza climatica".

Proteggere il clima, ma non solo

In conclusione i giovani socialisti dichiarano di voler garantire al clima, tramite questa iniziativa, miliardi in maniera socialmente equa, combattere la disparità di ricchezza, proteggere la democrazia e far sì che i costi della crisi climatica non ricadano sulla popolazione, bensì sui responsabili più abbienti. Per questo sono previste misure accompagnatorie per impedire l'elusione fiscale, in particolare il trasferimento di denaro fuori dalla Svizzera.