Svizzera

La Camera dei Cantoni rinvia la decisione su piani di protezione per minori

Richiesto un rapporto approfondito prima di adottare misure nazionali contro gli abusi nelle istituzioni

19 giugno 2025
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Vi è urgenza affinché chiese, scuole e associazioni che svolgono attività con bambini e giovani agiscano contro gli abusi. Ma, anziché dotarsi di piani di protezione nazionali, vincolanti per prevenire violenze sessuali, fisiche e psichiche, come vuole il Consiglio nazionale, oggi gli Stati hanno preferito che la questione sia prima esaminata in modo approfondito.

La Camera dei cantoni era chiamata ad esprimersi su sei mozioni, dal contenuto simile, sostenute da quasi l'intero arco politico presente in Parlamento (tranne l'UDC) e già approvate dal Consiglio nazionale, che volevano una legge a livello nazionale.

Alla fine, i "senatori" hanno invece preferito una versione modificata degli atti parlamentari, con la richiesta di redigere un rapporto contenente le misure da adottare. Il dossier torna quindi alla Camera del popolo.

Esprimendosi a nome della commissione, la "senatrice" Isabelle Chassot (Centro/FR) ha sottolineato come sia "essenziale che tutti gli attori coinvolti, sia pubblici che privati, adempiano al loro dovere di proteggere i bambini e i giovani e attuino misure efficaci per prevenire gli abusi". Ma la richiesta della Camera del popolo va oltre le competenze della Confederazione, in quanto i Cantoni sono responsabili di queste questioni, ha aggiunto.

Agire con urgenza

Stando agli autori delle mozioni, fra cui Greta Gysin (Verdi/TI), casi recenti mostrano che oggigiorno in alcune organizzazioni l'integrità sessuale e psichica non è garantita. Oltre alle scioccanti notizie sulla violenza a sfondo sessuale, fisica e psichica perpetrata su bambini e giovani nella Chiesa cattolica come mostra un rapporto sulla questione, altre rivelazioni riportano di violenze consumate in associazioni sportive, per esempio nel settore dello sport di competizione o in quello della formazione nelle scuole di balletto.

Per contrastare questo fenomeno, le mozioni domandano al Governo di introdurre piani di protezione efficaci e vincolanti a livello nazionale, che permettano di rendere le istituzioni che propongono attività per bambini e giovani adulti luoghi sicuri e di ridurre al minimo il rischio che questi siano vittime di abusi.

Ma mancano basi costituzionali

Anche il Consiglio federale, per bocca di Elisabeth Baume-Schneider, è disposto ad approfondire la questione nell'ambito di un rapporto. È "essenziale" che tutte le parti interessate adempiano al loro dovere di proteggere i bambini e i giovani e attuino misure efficaci per prevenire e combattere gli abusi.

Tuttavia, secondo il Governo, i Cantoni sono responsabili dei settori dell'educazione e dei rapporti con le istituzioni religiose. Insomma, mancano le basi costituzionali per ottemperare alle richieste delle mozioni. Lavori in tal senso sono in corso sotto la direzione della Confederazione.

È stato, in particolare, istituito un gruppo di sostegno che riunisce numerosi rappresentanti delle autorità, compresi i servizi di prevenzione e gli attori coinvolti, ha sottolineato Chassot. Alla fine, il plenum ha seguito Governo e Consiglio degli Stati e proposto di richiedere un rapporto con un piano di misure sulla situazione.