Svizzera

Svizzera: nuove regole per il servizio civile

Il Consiglio nazionale approva misure per limitare l'accesso al servizio civile.

18 giugno 2025
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Il Consiglio nazionale svizzero ha approvato una revisione legislativa che rende più difficile l'accesso al servizio civile, con 119 voti favorevoli, 73 contrari e un'astensione. Questa decisione mira a contrastare la carenza di soldati nell'esercito, limitando le domande di ammissione al servizio civile che non siano motivate da un conflitto di coscienza, il quale continuerà ad essere riconosciuto.

Nel 2023, le domande per il servizio civile sono state 6.754, in aumento rispetto alle 6.088 del 2019. Il governo ha quindi proposto una legge che introduce sei nuove misure. Tra queste, l'obbligo per chi sceglie il servizio civile di impegnarsi per almeno 150 giorni, e l'applicazione di un fattore correttivo di 1,5 nel calcolo dei giorni di servizio rimanenti, anche per sottufficiali e ufficiali.

Un'altra misura prevede che i medici non possano lavorare nel loro settore specialistico all'interno del servizio civile. Inoltre, i membri dell'esercito che hanno completato tutti i giorni di servizio obbligatorio non potranno accedere al servizio civile, per evitare l'elusione del tiro obbligatorio. I civilisti dovranno inoltre prestare almeno un impiego all'anno e chi presenta domanda durante la scuola reclute dovrà completare l'impiego di lunga durata entro l'anno successivo.

La sinistra ha chiesto di rinunciare a queste misure, ma tutte sono state adottate con l'opposizione dei gruppi rosso-verde e dei Verdi liberali. Isabelle Chappuis, relatrice di maggioranza, ha sottolineato che le nuove regole evitano che il servizio civile diventi una via di fuga dal servizio militare, ribadendo che deve restare un impegno consapevole basato su convinzioni personali.

Durante il dibattito, una minoranza ha criticato l'efficacia delle misure, suggerendo di aumentare l'attrattiva del servizio militare. Tuttavia, la proposta di rinviare il dossier al Consiglio federale è stata respinta.

Gerhard Andrey dei Verdi ha affermato che limitare l'accesso al servizio civile viola la libertà di coscienza e che non esiste un reale problema di effettivi nell'esercito. Ha avvertito che la riforma potrebbe ridurre i giorni di servizio e aumentare la pressione sulle istituzioni d'impiego, ma non ha convinto il plenum.

Il dossier passa ora al Consiglio degli Stati per l'esame. Nel frattempo, il Consiglio nazionale ha accolto un postulato per valutare la reintroduzione dell'esame di coscienza per l'ammissione al servizio civile, una pratica abolita nel 2009. Jacqueline de Quattro ha sostenuto la necessità di questa misura alla luce della situazione internazionale attuale, nonostante l'opposizione della sinistra e del Consiglio federale.