Il consigliere federale Albert Rösti sigla l'accordo a Strasburgo per un uso responsabile dell'IA
Il consigliere federale Albert Rösti ha firmato oggi a Strasburgo la Convenzione del Consiglio d'Europa sull'intelligenza artificiale (IA). In questo modo, la Svizzera lancia un segnale per un uso responsabile delle tecnologie di IA.
Le modifiche legislative necessarie per la Svizzera dovrebbero essere disponibili entro la fine del 2026. Nel maggio dello scorso anno, il Consiglio d'Europa ha adottato la Convenzione sull'intelligenza artificiale e i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto. L'obiettivo è quello di regolamentare l'uso dell'IA nel settore pubblico e privato.
La Svizzera ha dato un "contributo decisivo", scrive l'Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM). La convenzione contribuisce a creare un quadro giuridico che favorisce la capacità di innovazione, garantendo al contempo la tutela dei diritti fondamentali.
Il 12 febbraio il Consiglio federale ha deciso di ratificare la Convenzione sull'intelligenza artificiale. Il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) elaborerà un progetto di consultazione entro la fine del 2026, in collaborazione con il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) e il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).
La Convenzione quadro del Consiglio d'Europa è il primo strumento globale giuridicamente vincolante di questo tipo. È stata concepita per garantire che l'IA rispetti gli standard comuni dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto e per ridurre al minimo il rischio che questi diritti e principi vengano compromessi dall'uso dell'IA.