Svizzera

Un quarto dei ghiacciai svizzeri può essere salvato

I glaciologi avvertono: riduzione drastica delle emissioni per preservare i ghiacciai

21 marzo 2025
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La Svizzera ha raggiunto il "picco idrico", un punto critico in cui i ghiacciai, già significativamente sciolti, rilasceranno meno acqua ogni anno. Questo è l'avvertimento lanciato dai glaciologi durante una conferenza stampa tenutasi sullo Jungfraujoch, nel cantone di Berna. Nonostante la situazione critica, un quarto dei ghiacciai svizzeri potrebbe ancora essere salvato attraverso una rigorosa politica di salvaguardia climatica a livello globale.

Matthias Huss, glaciologo del Politecnico federale di Zurigo (ETHZ), ha spiegato che finora la carenza d'acqua è stata compensata dall'acqua aggiuntiva proveniente dallo scioglimento dei ghiacciai. Tuttavia, questo fenomeno sta diminuendo. Dal 2000, i ghiacciai svizzeri hanno perso circa il 40% della loro massa, e in futuro la disponibilità d'acqua si ridurrà notevolmente, specialmente durante le estati calde e secche, con conseguenze per i principali fiumi europei come il Reno, il Rodano, il Po e il Danubio.

Dal 1850, la Svizzera ha perso una superficie di ghiaccio pari a quella del canton Uri, e oltre 1000 piccoli ghiacciai sono scomparsi. Gli ultimi anni sono stati particolarmente estremi, con una perdita del 10% del volume dei ghiacciai solo nel 2022 e 2023. Le condizioni attuali non sono migliori, con nevicate sui ghiacciai ben al di sotto della media, specialmente nella Svizzera orientale.

Secondo i ricercatori, entro la fine del secolo, il 90% dei ghiacciai svizzeri potrebbe scomparire, lasciando solo quelli sopra i 3200 metri. Questo cambiamento avrà un impatto significativo sul paesaggio e richiederà alle regioni turistiche alpine di adattare le loro offerte. Inoltre, aumenteranno i rischi di frane e inondazioni.

L'Accademia svizzera delle scienze (SCNAT) ha sottolineato che oltre un quarto dei ghiacciai potrebbe essere salvato con una drastica riduzione delle emissioni di gas serra. Andreas Linsbauer dell'Università di Zurigo ha dichiarato che solo una riduzione significativa delle emissioni può garantire la conservazione a lungo termine dei ghiacciai, mentre altre misure, come la copertura del ghiaccio con teli o la creazione di neve artificiale, sono solo soluzioni temporanee.

Martina Barandun dell'Università di Friburgo ha aggiunto che, sebbene queste misure possano essere giustificate per le stazioni sciistiche, non possono fermare la perdita globale dei ghiacciai, che rappresentano una parte fondamentale dell'identità svizzera.