Il progetto, sostenuto dalla ministra Amherd, prevede fino a 80 giorni di servizio obbligatorio per i civilisti
A meno di un referendum, in un prossimo futuro anche i civilisti potranno essere chiamati a svolgere parte del loro servizio nella protezione civile (PC), istituzione notoriamente a corto di personale, per un massimo di 80 giorni. Il dossier è pronto per le votazioni finali.
Nel corso dei dibattiti nei due rami del parlamento, Verdi e PS hanno denunciato un attacco al servizio civile; a loro avviso, qualsiasi impegno di questo tipo deve essere volontario.
Per il campo "borghese", sostenuto dalla "ministra" Viola Amherd, questo progetto è invece necessario per risolvere la cronica carenza di personale delle organizzazioni di protezione civile. In caso contrario, c'è il rischio che i servizi non vengano più forniti. Per i sostenitori del progetto è ragionevole esigere che le persone con conflitti di coscienza col servizio militare prestino servizio nella PC.
La consigliera federale Amherd ha difeso il progetto governativo con la necessità di arginare la lenta erosione degli effettivi in seno alla PC, denunciando il pericolo che, in caso di catastrofe o emergenze, manchino sufficienti braccia. Invece delle 72 mila persone come obiettivo del governo, all'inizio del 2025 il numero di effettivi ammontava a 57 mila, cifra che potrebbe scendere a 50 mila unità entro il 2030, ha messo in guardia la responsabile del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS).
In base alle nuove misure, un maggior numero di ex membri dell'esercito dovrebbe poter essere riassegnato alla protezione civile. Dovrà infatti prestare servizio nella PC chi non ha svolto la scuola reclute prima dei 25 anni ed è stato prosciolto dall'esercito e gli ex militari che, dopo la scuola reclute, sono stati dichiarati inabili e avrebbero ancora dovuto svolgere almeno 80 giorni di servizio militare. L'obbligo di prestare servizio passa dagli attuali 38 a 40 anni e riguarda soprattutto le persone incorporate nella PC sopra i 25 anni.
Stando alla riforma, i cantoni dovranno in primo luogo esaurire tutti i mezzi a loro disposizione per colmare la mancanza di personale prima di poter ricorrere a persone che prestano servizio civile. In caso di mancanza cronica di persone, i civilisti - come accennato - potrebbero venir chiamati a svolgere 80 giorni al massimo nella PC.