Ripartizione immutata tra gli altri sei consiglieri federali. Al neo ‘ministro’ l'arduo compito di risollevare le sorti del Ddps
Tutto come nei piani. Dal primo aprile il neo consigliere federale Martin Pfister dirigerà il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (Ddps). Lo ha reso noto il governo in occasione della propria seduta settimanale tenutasi ieri. Storico e colonnello dell’esercito, l’esponente del Centro voleva proprio occuparsi di questo dipartimento, ha affermato mercoledì dopo la sua elezione. Sarà quindi chiamato al difficile compito di riordinare e rilanciare un Ddps in piena crisi, scosso da problemi e scandali. La situazione resta immutata per gli altri sei consiglieri federali. Nella propria nota l’Esecutivo precisa che confermerà ufficialmente la ripartizione dei dipartimenti nella sua seduta del 2 aprile. Con Pfister, il Ddps rimane nelle mani dei partiti borghesi. Prima dell’uscente centrista Viola Amherd, lo hanno guidato i democentristi Guy Parmelin (dal 2016 al 2018) e Ueli Maurer (dal 2009 al 2015). Non è mai stato diretto da un socialista.
Fra le prime cose da fare per Pfister ci sarà la ricerca di un nuovo capo dell’esercito dopo le dimissioni di Thomas Süssli, che lascerà a fine anno. Seconda partenza eccellente che Pfister dovrà sostituire è quella di Christian Dussey, capo del Servizio informativo della Confederazione (Sic), che rimarrà fino al 31 marzo 2026, a cui si aggiunge la defezione del capo delle Forze aeree Peter Merz.
Altra gatta da pelare per Pfister è rappresentata da Ruag, società della Confederazione attiva negli armamenti. Di recente, il Controllo federale delle finanze ha riscontrato irregolarità nell’attività dell’azienda in relazione al carro armato Leopard 1, con sospetta frode nella vendita di pezzi di ricambio. Amherd ha accennato anche a carenze nell’applicazione di regole e direttive all’interno dell’azienda.
Un altro problema che assilla il Ddps riguarda il finanziamento dell’esercito. A causa dell’invasione russa dell’Ucraina, il Parlamento ha deciso di aumentare il budget per l’anno in corso e il tetto di spesa per gli anni futuri. Entro il 2032, le risorse destinate alla truppa dovrebbero raggiungere l’1% del Pil. Spetta ora al Ddps definire le priorità.
Pfister dovrà occuparsi poi di dotare l’esercito di un numero sufficiente di soldati. Il Governo sta cercando soluzioni per rimediare alle lacune in questo comparto, che riguarda anche la protezione civile. Due le varianti proposte: la prima, denominata “Obbligo di prestare servizio di sicurezza”, riguarda soltanto gli uomini svizzeri, che dovranno prestare servizio nell’esercito o nella protezione contro le catastrofi. La seconda variante, chiamata “Obbligo di prestare servizio orientato al fabbisogno”, prevede il mantenimento del servizio civile. Qui la principale novità riguarda l’obbligo che sarà esteso anche alle donne svizzere. Entro la fine del 2027 il Ddps dovrà presentare al Consiglio federale una proposta su come procedere con i modelli di servizio.
Sempre in ambito militare, la Svizzera attende la fornitura dei primi nuovi caccia F-35 (ne sono stati acquistati 36) dal costruttore statunitense Lockheed Martin. Questi aerei sostituiranno l’attuale flotta di F/A-18 Hornet e gli F-5 Tiger a partire dal 2030. Il piano prevede che gli ingegneri svizzeri possano assemblare e testare alcuni dei nuovi caccia in Svizzera a partire dal 2027, dopo aver ricevuto un’adeguata formazione negli Stati Uniti e con il supporto tecnico del fabbricante. Per la direzione del Dipartimento ciò significa rispettare i tempi previsti e garantire che non vi siano ritardi o superamenti dei costi.
Il nuovo ‘ministro’ dovrà occuparsi pure del Sic. La prevista revisione della legge dovrebbe offrire al Servizio ulteriori possibilità di svolgere la propria missione. Nella primavera di quest’anno, l’autorità di vigilanza indipendente sui servizi di intelligence ha individuato gravi carenze nell’amministrazione e nella gestione del personale.