Il risultato è una maggiore concentrazione della ricchezza, conclude uno studio del Politecnico e dell’Università di Zurigo
La riduzione dell'imposta sulla sostanza nei cantoni sta portando a una maggiore concentrazione della ricchezza. Uno studio relativo al periodo 1969-2018 mostra che una riduzione dello 0,1% dell'aliquota fiscale massima ha aumentato dell'1,2% la quota di patrimonio totale detenuta dallo 0,1% dei più ricchi.
Come in molti altri Paesi, anche in Svizzera la disuguaglianza per quanto riguarda la sostanza è aumentata negli ultimi 50 anni. Dalla metà degli Anni 70, la quota detenuta dall'1% più ricco è passata dal 30 al 42% nel 2018.
Ci sono però differenze tra i cantoni, secondo la ricerca condotta da economisti del Politecnico di Zurigo e dell'Università di Zurigo. Nel cantone di Nidvaldo, che è quello che tassa meno le grandi fortune, la percentuale più ricca della popolazione possiede il 70% della ricchezza totale. Nel cantone di Svitto, questa percentuale è del 60 per cento.
Nel cantone di Zurigo, invece, la percentuale è rimasta stabile intorno al 40% dal 1975. In 19 cantoni su 26, la quota di sostanza detenuta dall'1% più ricco è superiore a quella degli Stati Uniti, dove la disuguaglianza è molto accentuata.
Tra il 1969 e il 2018, l'aliquota fiscale media sulla ricchezza in Svizzera è scesa dallo 0,73% allo 0,49%. Mentre cantoni come Basilea Città, Friburgo e Ginevra hanno mantenuto le loro aliquote fiscali, altri cantoni come Argovia, Lucerna, Obvaldo, San Gallo e Uri le hanno ridotte.
Gli economisti zurighesi hanno calcolato l'impatto di queste riduzioni sulla concentrazione della ricchezza nei vari cantoni. I risultati, pubblicati sulla rivista ‘Social Change in Switzerland’, mostrano che la quota di sostanza detenuta dall'1% dei più ricchi è aumentata nei cantoni interessati. Circa un quarto dell'aumento è dovuto alle politiche fiscali cantonali.