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Grigioni, nessun indennizzo al ‘whistleblower’ Quadroni

Il Governo del Canton Grigioni ha deciso di rinunciare a un indennizzo per Adam Quadroni, l’ex impresario che ha smascherato lo scandalo degli appalti truccati in Bassa Engadina. Il motivo: manca una base legale per il risarcimento. La decisione, legata a una vicenda che si trascina da anni, è stata comunicata martedì nel corso di una conferenza stampa molto attesa – una ventina i giornalisti presenti nella sala del Gran Consiglio a Coira – da tre membri dell’Esecutivo: Martin Bühler, responsabile delle finanze, Carmelia Maissen (infrastrutture, energia e mobilità) e Peter Peyer (giustizia, sicurezza e sanità). È dal 2019 che il ‘whistleblower’ dell’appaltopoli engadinese, tramite il suo rappresentante legale, fa richiesta per un indennizzo extragiudiziale di tre milioni di franchi al Canton Grigioni. Questo per i danni subiti a seguito dell’arresto, dell’internamento coatto in una clinica psichiatrica nel 2017 e per la presunta mancata considerazione nell’aggiudicazione di commesse pubbliche. Il Governo ha deciso comunque di condonare il pagamento di crediti scoperti del Cantone nei confronti di Quadroni. ATS/RED