Favorire la manodopera indigena, promuovere la costruzione di alloggi, ridurre le domande d’asilo: il Consiglio federale propone misure in tre ambiti
Di fronte alle sfide poste dall'immigrazione, il Consiglio federale ha approvato oggi diverse misure riguardanti il mercato del lavoro, gli alloggi e il settore dell'asilo in risposta all'iniziativa popolare "No a una Svizzera da 10 milioni!" che aveva già respinto nel giugno scorso poiché giudicata nociva per la prosperità, lo sviluppo economico e la sicurezza del Paese.
Benché esistano già strategie e misure per gestire l'immigrazione - promozione sistematica del potenziale di manodopera indigena, tutela delle condizioni salariali e lavorative, pianificazione territoriale, misure nel settore dell'alloggio o nell'infrastruttura del traffico - il governo giudica necessari ulteriori interventi che tengano conto delle preoccupazioni della popolazione, nel rispetto tuttavia degli impegni internazionali della Confederazione, in particolare dell'Accordo sulla libera circolazione delle persone concluso con l'UE e i suoi Stati membri.
A causa dell'evoluzione demografica e della crescente scarsità di manodopera, la forza lavoro supplementare - principale propulsore dell'immigrazione - sarà necessaria anche in futuro per garantire la prosperità e lo sviluppo economico sostenibile nel lungo termine.
Affinché le imprese svizzere possano, ove possibile, reclutare i lavoratori in Svizzera, il governo intende promuovere maggiormente il potenziale di manodopera già presente sul territorio.
A tale scopo, in collaborazione con i partner sociali, ha elaborato misure che mirano anche a promuove la rapida integrazione nel mercato del lavoro delle persone immigrate nell'ambito del ricongiungimento familiare, in particolare le donne. Si prevede inoltre di sostenere in modo più mirato i lavoratori in età avanzata nel reinserimento.
Il Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca dovrà aggiornare uno studio risalente al 2017 per determinare gli effetti sull'immigrazione della promozione della piazza economica elvetica da parte della Confederazione. In base a tale studio saranno esaminate misure che possono contribuire a ridurre l'immigrazione.
Allo scopo di contrastare la scarsità di alloggi, a partire dal 2030 il fondo a promozione dell'edilizia abitativa di utilità pubblica sarà prorogato di cinque anni e aumentato di 150 milioni di franchi. Nel 2020 era già stato dotato di 250 milioni supplementari.
Con diversi adeguamenti della "Lex Koller", il Consiglio federale intende inoltre inasprire le condizioni alle quali persone all'estero possono acquistare e possedere immobili in Svizzera.
Nel quadro dell'elaborazione della "Strategia globale per l'asilo", sono state approntate ulteriori misure volte a ridurre le domande d'asilo e accelerare le procedure.
Queste misure comprendono la possibilità di liquidare più rapidamente le domande d'asilo di richiedenti che sono passati in clandestinità o che rifiutano di collaborare nonché la verifica più regolare e approfondita dell'opportunità di revocare le ammissioni provvisorie.
Parallelamente, la Segreteria di Stato della migrazione sta elaborando e attuando una serie di nuove misure che mirano a impedire alle persone che hanno commesso reati in Svizzera di abusare del diritto in materia di asilo e degli stranieri.