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Il ‘capo’ dei contadini vuole diventare consigliere federale

Il 57enne consigliere nazionale sangallese è il primo candidato (quasi) ufficiale alla successione di Viola Amherd

Il presidente dell’Unione svizzera dei contadini è considerato uno dei parlamentari più influenti
(Keystone)
26 gennaio 2025
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“Mi sveglio da solo alle 5 del mattino e comincio con i lavori”. Batte presto la diana nell’azienda agricola di Markus Ritter ad Altstätten, nel canton San Gallo. Come a militare, il 57enne consigliere nazionale e contadino bio si mette in moto quando molti altri dormono ancora. Sarà lui da aprile a suonare la sveglia all’esercito, nelle vesti di nuovo responsabile del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (Ddps)?

Il presidente dell’Unione svizzera dei contadini (Usc) è interessato alla poltrona che Viola Amherd libererà a fine marzo. Lo ha fatto presente negli scorsi giorni alla sezione sangallese del Centro, cui spetta la decisione sulla nomina. Oggi partirà l’invito a una conferenza stampa per domani. L’Usc si esprimerà lo stesso giorno. Non ancora ufficialmente candidato, Ritter già veste i panni del favorito: chi può ancora fermarlo?, si chiede la ‘Nzz am Sonntag’.

“Voglio assumermi questa responsabilità”, ha dichiarato il sangallese a Keystone-Ats, confermando quanto riferito dalla ‘Schweiz am Wochenende’. La scorsa settimana, Ritter aveva svelato ai giornali di CH Media che persone di tutti gli schieramenti lo hanno avvicinato, chiedendogli di prendere in considerazione una candidatura.

Il 57enne è il primo esponente del Centro a rendere pubbliche in modo chiaro le sue ambizioni. Finora si era manifestato solo il consigliere di Stato vallesano Christophe Darbellay, che però è candidato anche alle elezioni cantonali in programma dieci giorni prima del rinnovo parziale del Consiglio federale. “Decido la prossima settimana”, ha dichiarato il 53enne al ‘SonntagsBlick’. Invece, numerose personalità considerate ‘prime scelte’ hanno rinunciato: dallo stesso presidente del Centro Gerhard Pfister al consigliere nazionale Martin Candinas, passando dai ‘senatori’ friburghese Isabelle Chassot e sangallese Benedikt Würth.

Due handicap

Markus Ritter è membro del Consiglio nazionale dal 2011. Conservatore sui temi economici e di società, è considerato – anche in virtù della carica di presidente dell’Usc, che ricopre dal 2012 – uno dei parlamentari più influenti. Non esita ad allontanarsi dalla linea seguita dal partito: lo scorso anno, ad esempio, si era schierato contro la riforma del 2o pilastro. Il suo ‘problema’: proviene dallo stesso cantone della presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter. Inoltre, non tutti in Parlamento vedono di buon occhio il fatto che, se verrà eletto, in Consiglio federale – dove gli interessi dei contadini già oggi sono tenuti in gran conto – i ministri più o meno legati al settore agricolo formeranno una chiara maggioranza.

Quando manca una settimana alla scadenza del termine posto alle sezioni cantonali per inoltrare le candidature, la rosa dei papabili sembra destinata a ridursi a pochi nomi. Accanto a Ritter, spicca quello della consigliera agli Stati Andrea Gmür Schönenberger: la 60enne lucernese (ma anche lei di origine sangallese), presidente della Commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati, ha detto ai giornali di CH Media che ci sta pensando. Il Ddps, che fa paura a molti, sarebbe per lei addirittura “il dipartimento dei desideri”, ha dichiarato alla ‘Nzz am Sonntag’.

In lizza potrebbero esserci ancora il consigliere nazionale zurighese Philipp Kutter (49 anni, rimasto tetraplegico dopo un incidente con gli sci), lo stesso Christophe Darbellay e forse qualche consigliere di Stato del Centro, partito che sta vivendo “un momento pericoloso” (il ‘Tages-Anzeiger’ di sabato) anche a causa di scontri intestini attorno a una controversa gestione del personale in seno al segretariato generale, guidato dalla dimissionaria Gianna Luzio, braccio destro di Pfister.