Svizzera

Successione di Viola Amherd: ‘La situazione non è caotica’

La ministra uscente relativizza la serie di rinunce da parte di esponenti del suo partito a candidarsi per il seggio che lascerà in Consiglio federale

C’è tempo fino al 3 febbraio per farsi avanti
(Keystone)
24 gennaio 2025
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“Non credo che la situazione sia caotica”. Con queste parole affidate a un’intervista pubblicata dai quotidiani del gruppo Tamedia la consigliera federale uscente Viola Amherd relativizza il presunto caos creatori attorno alla sua successione. Secondo Amherd il rifiuto di molti favoriti è una scelta personale che non rispecchia le preferenze del Parlamento. “Ognuno deve rispondere per se stesso [...] Non c’è un obbligo di candidarsi al Consiglio federale”, sostiene. Il Centro – prosegue la ministra della difesa – è pronto per l’elezione suppletiva e le procedure sono collaudate. “Non è la prima volta che il partito deve trovare un successore a un consigliere federale”

I controversi droni israeliani

Interrogata sui piani di acquisto dell’esercito, Amherd ammette dei problemi in alcuni casi. La consigliera federale cita i droni da ricognizione israeliani Hermes acquistati per 300 milioni di franchi e che possono volare solo accompagnati da un elicottero. “Circa tre anni fa ho detto ‘basta!’”, spiega la ministra vallesana. “Allora ho incaricato uno studio legale specializzato nelle procedure d’acquisto di valutare se il progetto dovesse essere completamente abbandonato, con una grossa perdita di denaro, o portato avanti. Il risultato ha dimostrato che la seconda soluzione era preferibile”.

L’acquisto di sei droni da ricognizione senza equipaggio è stato approvato dal Parlamento nel 2015. I sei droni (cinque di questi sono già stati consegnati), compresi i componenti a terra, i simulatori e la logistica, sono forniti dall’azienda israeliana Elbit. Dovevano essere operativi dal 2019, ma la Confederazione ha annunciato un ulteriore rinvio e non dovrebbero ricevere l’autorizzazione di volo senza accompagnamento prima del 2029. In un rapporto pubblicato mercoledì il Controllo federale delle finanze (Cdf) parla di criticità nell’organizzazione e nella metodologia del progetto definito "in crisi”. In particolare, il Cdf menziona obiettivi troppo ambiziosi, pianificazione e direzione inadeguate e gestione insufficiente dei rischi e della qualità. Anche altri progetti di armamento sono sotto pressione, come la sorveglianza dello spazio aereo e l’acquisto di nuovi aerei da combattimento F-35. L’aviazione militare resta comunque operativa. “Se così non fosse stato, non si sarebbe potuto organizzare il Forum economico mondiale”, ha puntualizzato Amherd.

Ripensando al suo mandato, la ministra della Difesa ha espresso la propria soddisfazione. “È stato emozionante e stimolante, e ho avuto molte opportunità per dare forma alle cose, che ho anche sfruttato”, ha detto Amherd, evidenziando che la sicurezza della Svizzera è sempre stata al centro dell’attenzione.

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