Svizzera

Il governo propone l’obbligo di servizio anche per le donne

È una delle due varianti sul tavolo del Consiglio federale concernenti lo sviluppo di esercito e protezione civile

(Keystone)
15 gennaio 2025
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Le donne potrebbero in futuro essere costrette a prestare servizio militare o nella protezione civile. È quanto prevede una delle due varianti sull’evoluzione dell’obbligo di servizio presentate dal Consiglio federale. L’altra prevede la fusione tra protezione e servizio civile. In entrambi i casi le donne saranno chiamate a partecipare a una giornata informativa obbligatoria.

La prima variante è denominata “Obbligo di prestare servizio di sicurezza”. Questa, come oggi, riguarderà soltanto gli uomini svizzeri, che dovranno prestare servizio nell’esercito o nella protezione contro le catastrofi, una nuova organizzazione di competenza dei Cantoni che riunirà la protezione e il servizio civile, ha spiegato la consigliera federale Viola Amherd in conferenza stampa prima di annunciare le sue dimissioni. Nella seconda variante, chiamata “Obbligo di prestare servizio orientato al fabbisogno”, il servizio civile sarà mantenuto. Qui la principale novità riguarda l’obbligo che sarà esteso anche alle donne svizzere. Come suggerisce la sua denominazione, al reclutamento verrà incorporato solo il numero di cittadini necessario per l’apporto di personale in seno all’esercito e alla protezione civile, ha precisato Amherd.

Per risolvere i problemi di effettivi

Come spiegato da quest’ultima, entrambe le varianti sono adatte a risolvere a lungo termine i problemi degli effettivi dell’esercito e della protezione civile. Per quel che concerne quest’ultima istituzione, Amherd ha sostenuto che “i giorni di servizio attualmente prestati non sono sufficienti per soddisfare le esigenze crescenti relative all’istruzione e alla disponibilità operativa”. Alla fine del decennio in corso questo problema toccherà anche l’esercito, in particolare a causa delle numerose partenze a destinazione del servizio civile, ha proseguito la ministra della Difesa. Ciò renderà difficile la disponibilità operativa delle forze armate. “Vista la situazione di minaccia attuale in Europa e nel mondo, un effettivo insufficiente per queste due organizzazioni – esercito e protezione civile – non è tollerabile agli occhi del Consiglio federale”, ha puntualizzato.

Secondo un rapporto sullo sviluppo dell’obbligo di prestare servizio, le due varianti richiederanno investimenti per gli alloggi e le infrastrutture d’istruzione per un totale di circa 900 milioni di franchi. Anche i costi annuali per Confederazione e Cantoni aumenteranno di circa 900 milioni.

Ulteriore modo di procedere entro il 2027

Il Dipartimento della difesa e della protezione della popolazione (Ddps) dovrà ora elaborare entro la fine del 2027 una proposta sull’ulteriore modo di procedere. Nello sviluppo della variante “Obbligo di prestare servizio di sicurezza” dovranno essere coinvolti anche i Cantoni, ha precisato Amherd. Il Ddps dovrà anche esaminare la possibilità di una partecipazione dei cittadini stranieri all’obbligo di prestare servizio. L’eventuale obbligo non riguarderà però l’esercito, ma altri ambiti come l’aiuto in caso di catastrofe.

Per quel che concerne l’introduzione della giornata informativa obbligatoria per le donne, il Ddps è stato incaricato di presentare entro la fine del 2025 un progetto da porre in consultazione. Per essere introdotta sarà necessario modificare la Costituzione. Durante la giornata, ha proseguito Amherd, “le giovani donne potranno farsi un’idea approfondita delle possibilità e delle opportunità offerte dall’esercito e dalla protezione civile”. La consigliera federale si è anche detta convinta che “grazie a informazioni più dettagliate un maggior numero di donne deciderà di prestare volontariamente un servizio”.