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Il mattino è il giusto coffee time

Rischi cardiovascolari ridotti per chi lo beve nella prima parte della giornata, indica uno studio. Il parere del cardiologo Giovanni Pedrazzini

Per ora solo ipotesi sulle relazioni causa-effetto
(Ti-Press)
9 gennaio 2025
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Rende nervosi, fa ingrassare, danneggia il cuore, aumenta il colesterolo, non lascia dormire. Sul caffè se ne sentono ogni giorno di tutti i colori. Alle certezze, o presunte tali, fanno seguito puntuali smentite. Non chiuderai occhio se ne bevi uno dopo le 16? Qualcuno ti dirà invece di non potersi addormentare senza un buon caffè la sera, prima di coricarsi. Vattelappesca.

Pubblicati mercoledì sullo ‘European Heart Journal’, la rivista ufficiale della Società europea di cardiologia, i risultati di uno studio condotto negli Stati Uniti (vedi anche sotto) fanno un po’ di chiarezza. In sintesi: le persone che bevono caffè soprattutto al mattino hanno un rischio minore di morire per malattie cardiovascolari rispetto a coloro che non ne bevono, o che lo bevono tutto il giorno. «È qualcosa che non sapevamo: un dato nuovo e indubbiamente interessante», dice a ‘laRegione’ il cardiologo Giovanni Pedrazzini.

«Studi precedenti avevano già dimostrato che il caffè, assunto in dosi non eccessive, ha un effetto globalmente protettore sul sistema cardiovascolare [oltre che provati benefici sul rischio di depressione, il morbo di Parkinson e l’Alzheimer, ndr]. Questo perché provoca una ‘down-regulation’, cioè la diminuzione di determinati recettori del sistema simpatico», spiega il primario di cardiologia del Cardiocentro di Lugano, nonché decano e professore della Facoltà di scienze biomediche dell’Università della Svizzera italiana.

‘Dosi non eccessive’ sono «non più di quattro tazzine al giorno», altrimenti «il caffè rischia di provocare comunque più sintomi (palpitazioni, tachicardia, insonnia eccetera) di quanti non ne tolga (le difficoltà di concentrazione, ad esempio)». Ma «dipende dalle abitudini: c’è chi ne beve tanti e li tollera, perché probabilmente ha creato una specie di assuefazione».

Protezione mattutina

Lo studio però evidenzia un aspetto rimasto sin qui in ombra. «Quello che non si sapeva ancora è che l’assunzione di caffè alla mattina protegge meglio – anche in termini di mortalità – rispetto all’assunzione di caffè durante il giorno», prosegue Pedrazzini. Trattandosi di uno studio osservazionale, si possono constatare solo delle associazioni e non delle relazioni di causa-effetto, ha sottolineato il cardiologo Thomas Lüscher, dell’Università di Zurigo, in un commento che accompagna la pubblicazione dei risultati.

Giovanni Pedrazzini conferma: «Le spiegazioni sono ipotetiche. C’entrano probabilmente col fatto che il caffè assunto anche durante il giorno o nella fascia serale può creare insonnia, che a sua volta può aumentare il rischio di mortalità cardiovascolare. In futuro sarà importante andare oltre le tendenze individuate qui, per capire i meccanismi che fanno sì che l’assunzione mattutina ha un effetto protettore».

Assuefazione serale

C’è chi sostiene di non poter fare a meno del caffè la sera, prima di andare a dormire: una sorta di viatico per un sonno sereno. Il nostro interlocutore relativizza: «Sono casi aneddotici. Anch’io conosco un medico che ne beve due prima di andare a letto. Lo ricollegherei alla ‘down-regulation’, a cui accennavo prima. Queste persone riescono a tollerarlo probabilmente perché, assumendo regolarmente diversi caffè già durante il giorno, hanno modificato il tono del loro sistema simpatico».

Dai risultati di questo studio «non si può trarre la conclusione che il caffè non andrebbe bevuto la sera. Ma molti sanno che se lo fanno, poi non dormono». Invece, «si può affermare che prendere uno, due o anche tre caffè alla mattina, quando il sistema simpatico si attiva, ha un effetto benefico sul sistema cardiovascolare», dice Pedrazzini. Il cardiologo ticinese sposa appieno la raccomandazione del collega Lüscher: «Bevete il caffè, ma fatelo piuttosto la mattina». Anche perché – ma questa, puntualizza, «è un’estrapolazione» dai dati dello studio – «chi lo beve la mattina, molto probabilmente non ne berrà cinque nell’arco della giornata. Mentre chi lo beve la sera, verosimilmente ne avrà già bevuti quattro, cinque o sei».

Lo studio

Benefici più evidenti per chi ne assume 2 o 3

Per lo studio pubblicato mercoledì sul prestigioso ‘European Heart Journal’, gli scienziati della Tulane University negli Stati Uniti hanno analizzato i dati di oltre 40mila adulti che hanno partecipato all’indagine nazionale sulla salute e la nutrizione tra il 1999 e il 2018. Un numero elevato di partecipanti, dunque. E un periodo di follow-up (seguito) di quasi un decennio.

I risultati mostrano che i bevitori di caffè mattutino hanno un rischio di morte cardiovascolare inferiore del 31% e un rischio di mortalità generale inferiore del 16% rispetto ai non bevitori, mentre questo effetto non è osservato nei partecipanti allo studio che bevono caffè durante l’intera giornata. Quanto a sapere perché il momento in cui se ne consuma influisce sul rischio di malattia/morte cardiovascolare, i ricercatori si limitano ad avanzare un’ipotesi: bere caffè nel pomeriggio o alla sera perturba l’orologio biologico interno, annullando quindi gli effetti positivi derivanti da una corretta (cioè mattutina) assunzione della bevanda.

L’effetto positivo del consumo di caffè al mattino è più evidente nelle persone che bevono tra le due e le tre tazze. Ma anche coloro che bevono più di tre tazze ogni mattina beneficiano di effetti positivi sul rischio di mortalità. Anche nelle persone che bevono tra una e due tazze di caffè ogni mattina gli effetti positivi sono misurabili, ma in misura minore. Secondo gli autori, sono necessari ulteriori studi per convalidare i risultati in altri gruppi della popolazione. ATS/RED