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Atteggiamento salomonico sul Patto Onu

La Svizzera non deve aderire al Patto globale Onu sulla migrazione, ma limitarsi a “prendere atto” dei suoi principi guida e dei suoi obiettivi. Lo ha stabilito giovedì il Nazionale, adottando per 124 voti a 66 il relativo decreto federale con questa formulazione e allineandosi così alla decisione degli Stati presa in settembre. A imporsi sulle versioni più ‘estreme’ difese da sinistra (accettazione) e Udc (rifiuto) è stata la via di mezzo tracciata dalla Commissione delle istituzioni politiche (Cip-N) su impulso di Plr e Centro. “La mancata adesione della Svizzera al patto non ha avuto svantaggi e questo dimostra che astenersi non compromette i nostri interessi”, ha detto il relatore Giorgio Fonio (Centro). “Così facendo, si preserva l’autonomia decisionale, restando allo stesso tempo su posizioni equilibrate”. Il patto “non è un trattato vincolante e non limita la sovranità svizzera”, ha precisato Greta Gysin (Verdi), presidente della Cip-N. “Fornisce solo un quadro di riferimento per collaborare con altri Stati sulla migrazione, si tratta di dare prova di coerenza politica ed efficacia diplomatica”. ATS/RED