Si stanno avvicinando, anche se lentamente, le posizioni fra i due rami del Parlamento circa i tagli all’aiuto allo sviluppo nel preventivo 2025. Ieri il Consiglio degli Stati ha approvato una diminuzione dei mezzi finanziari di 71 milioni di franchi, 100 milioni in meno rispetto a quanto stabilito dal Nazionale. Quale compensazione per l’aumento dei crediti a favore dell’esercito pari a 530 milioni, all’inizio dei dibattiti gli Stati avevano proposto risparmi per 30 milioni rispetto al progetto del Consiglio federale, a fronte dei 250 difesi invece dalla Camera del popolo. Se i Consigli non riusciranno ad appianare questa e altre divergenze dopo tre sedute sul budget – ciò che resta assai probabile – toccherà alla Conferenza di conciliazione trovare un compromesso. Se uno dei due rami del Parlamento dovesse comunque incaponirsi, si considera accettato l’importo inferiore. Sempre giovedì, nell’ambito della procedura di eliminazione delle divergenze sulla strategia di cooperazione internazionale 2025-2028, il Nazionale ha deciso – col voto preponderante della presidente Maja Riniker (Plr/Ag) – di realizzare risparmi per un totale di 351 milioni di franchi: di questi, 151 saranno tagliati nella Direzione dello sviluppo e della cooperazione e 200 negli aiuti all’Ucraina. La coalizione di ong Alliance accusa il Parlamento di aver “perso la sua bussola umanitaria”. ATS/RED