In seguito alle indiscrezioni, il Consiglio federale ha chiarito le proprie regole per la gestione delle informazioni interne. Modificando il suo promemoria, segnatamente nella sezione dedicata al segreto d’ufficio, il Governo intende soddisfare alcune delle raccomandazioni delle commissioni parlamentari di vigilanza. La versione aggiornata entrerà in vigore il 1° gennaio 2025.
Le Commissioni della gestione del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati avevano chiesto l’adozione di diverse misure dopo che erano emerse fughe di notizie relative alla gestione della pandemia di Covid-19 da parte del Consiglio federale. Venerdì scorso il Governo ha deciso di apportare “alcune precisazioni” al suo promemoria e mercoledì le ha rese note.
Ad esempio, nella sezione relativa alle violazioni del segreto d’ufficio, “il promemoria prevede ora espressamente che non è consentito trasmettere informazioni o documenti provenienti dalla consultazione degli uffici e dalla procedura di co-rapporto ai partiti (segreterie, gruppi, membri di partiti) o ad altri gruppi di interesse o lobbisti”.
Il documento contiene ora anche informazioni sui ‘debriefing’ per i collaboratori dei membri del Consiglio federale o del Cancelliere della Confederazione dopo le sedute governative: in primo luogo, si afferma esplicitamente che la cerchia dei partecipanti deve essere la più ristretta possibile; in secondo luogo, i membri del Consiglio federale e il Cancelliere non devono riferire in modo dettagliato sulle discussioni o sulle posizioni individuali in questi ‘debriefing’. ATS/RED