Svizzera

Un ‘cold case’ ginevrino approda al Tribunale penale federale

Sul banco degli imputati ci sono un venditore di auto e una presunta complice, accusati di aver ucciso nel 1995 un diplomatico egiziano

(Ti-Press)
2 dicembre 2024
|

Il Tribunale penale federale (TPF) si occupa da oggi – lunedì 2 dicembre – di un caso rimasto a lungo misterioso: l'omicidio di un diplomatico egiziano avvenuto nel 1995 nel garage sotterraneo del suo appartamento a Ginevra. Sul banco degli imputati ci sono un venditore di auto e una presunta complice.

La sera del 13 novembre 1995, un membro dell'ufficio commerciale della Missione egiziana a Ginevra è stato ucciso con sei colpi di pistola al petto e all'addome. Per oltre 20 anni, la polizia non è riuscita a trovare nulla. Finché, nel 2018, ha iniziato a sospettare di un venditore di auto accusato di stupro e aggressione.

Condannato a più riprese in Francia e in Svizzera, questo cinquantenne italo-ivoriano è ora accusato dal Ministero pubblico della Confederazione (MPC) di aver sparato al diplomatico. Assieme a lui compare davanti alla Corte anche una cittadina italo-svizzera, sospettata di aver contribuito alla fabbricazione del silenziatore.

I due sono accusati di assassinio e complicità in assassinio. A oggi, il presunto colpevole non ha rivelato chi fossero i mandanti del delitto né la somma di denaro ricevuta per questo "contratto".

Il processo inizia oggi. L'udienza sarà poi aggiornata per riprendere il 9 dicembre e i giorni successivi. La sentenza è prevista per il 27 gennaio. Fino alla sentenza definitiva, vale la presunzione di innocenza per i due imputati.