Due sondaggi registrano una progressione dei contrari al potenziamento della rete delle strade nazionali. Grande incertezza sulla riforma sanitaria
Stando ai secondi sondaggi di Ssr e Tamedia, non v'è una chiara tendenza per due oggetti in votazione il 24 novembre. L'ampliamento delle autostrade verrebbe respinto di misura, mentre il finanziamento uniforme delle prestazioni sanitarie (Efas) sarebbe accettato. Per quanto riguarda la sublocazione, i due sondaggi condotti per conto di ‘20 Minuten’/Tamedia (margine d’errore: +/- 1,6%) e Ssr (+/- 2,8%) si contraddicono a vicenda e l'incertezza è totale. Quanto all'ultimo tema su cui i cittadini saranno chiamati a esprimersi, la disdetta per bisogno personale in ambito locativo, sembra essere l'unico a non lasciare spazio a dubbi. Secondo entrambe le inchieste, sarebbe chiaramente respinto.
Un mese fa i primi sondaggi registravano ancora un’approvazione popolare al potenziamento delle strade nazionali. Quelli pubblicati a una decina di giorni dal voto sembrano andare nella direzione opposta. Solo quello di ‘20 Minuten’/Tamedia dà il sì ancora in (leggerissimo) vantaggio (49% contro 48%). L’indagine della Ssr situa il no al 51%, il sì al 47%. Per entrambi comunque la tendenza è chiara: vi sono meno favorevoli e più contrari. Nel sondaggio di Tamedia il sì ha perso il 7%, mentre il no ha guadagnato il 6%; nel rilevamento della Ssr il sì ha perso 4 punti percentuali e il no ne ha guadagnati altrettanti. Secondo l'istituto gfs.bern, che ha condotto il sondaggio per la Ssr, durante la campagna elettorale è emersa una tendenza al no all'ampliamento delle autostrade, un caso eccezionale per un progetto di competenza delle autorità federali. Ciò si spiega con la mobilitazione superiore alla media degli ambienti urbani e di sinistra, che vedono il progetto con occhio critico. Il sì resta possibile, secondo l’istituto, se ci sarà una mobilitazione dei piccoli e medi agglomerati, uomini e cittadini con affinità partitiche per il centro-destra, che hanno molta fiducia nel governo e le cui economie domestiche hanno un reddito elevato.
Un po’ diverso il discorso per quanto riguarda la riforma Efas, che sarebbe accettata (‘20 Minuten’/Tamedia: 46% sì e 44% no; Ssr: 54%-37%). Mentre un mese fa l'indagine di ‘20 Minuten/Tamedia’ era caratterizzata dall'indecisione, con un quarto degli intervistati ancora indecisi e un numero di favorevoli pari a quello dei contrari (38%-38%), oggi solo il 10% è indeciso. Anche il campo dei contrari è cresciuto nel giro di un mese nel sondaggio pubblicato dalla Ssr, guadagnando 11 punti percentuali, mentre lo schieramento dei sì ha perso sette punti. Secondo l’istituto gfs.bern, che ha realizzato il sondaggio, delle quattro proposte sottoposte al voto il 24 novembre, Efas è comunque quella "con più incertezza e quindi con più margine di formazione dell'opinione". La popolazione francofona rimane la più indecisa, ma la tendenza è chiaramente verso il no. Nelle altre due regioni linguistiche, il fronte del sì mantiene il suo vantaggio, con il 58% di favorevoli.
Per quanto riguarda il diritto di locazione, è la ‘disdetta per bisogno personale’ che sembra avere l'esito più chiaro dei quattro temi in votazione. Secondo i due sondaggi, sarebbe nettamente respinta (Ssr: 53% di no contro 44% di sì; ‘20 Minuten’/Tamedia: 56% di no contro 41% di sì).
Incerta la sorte dell’altra modifica di legge, riguardante la sublocazione. Un mese fa entrambi i sondaggi davano il sì per vincente, e nel sondaggio Ssr anche abbastanza chiaramente (59%-33%). Ora le previsioni sono divise e ristrette: il sì ora sarebbe ancora in vantaggio, ma solo per 50% a 47%, secondo la Ssr; l’oggetto sarebbe invece respinto dal 51% (contro un 46% di sì), stando al sondaggio Tamedia, che un mese fa lo dava ancora vincente (47% a 42%).