Abolizione completa, anche per le residenze secondarie; e imposta ad hoc compensativa: la commissione degli Stati si allinea al Nazionale
Si delinea un compromesso sul valore locativo: seguendo il Consiglio nazionale, la Commissione dell'economia e dei tributi degli Stati (CET-S) intende ora abolire tale imposta per tutte le residenze, ossia anche quelle secondarie, e non solo quelle primarie. È prevista un'imposta ad hoc per non penalizzare eccessivamente le regioni turistiche e di montagna.
L'imposta sul valore locativo – un reddito fittizio da cui il proprietario può dedurre gli interessi passivi e i costi di manutenzione – esiste in Svizzera dal 1915. I tentativi di abolirla sono ripetutamente falliti alle urne e in Parlamento. Le Camere federali sono ora tornate alla carica da qualche anno, con la revisione in materia che è già stata approvata sul fondo da ambo i rami del legislativo.
La decisione della CET-S per un cambio totale di sistema, sottolinea una nota odierna dei servizi parlamentari, è passata per 9 voti a 4. Parallelamente, però, è stata inserita una clausola (8 voti a 4), in base alla quale la legge federale concernente il cambio di sistema potrà entrare in vigore soltanto assieme all'introduzione di un'imposta immobiliare speciale.
Grazie a quest'ultima, la commissione intende garantire che i Cantoni di montagna e quelli a vocazione turistica, scettici nei confronti di un cambio totale di sistema in ragione delle minori entrate che rischiano di subire, ottengano effettivamente una possibilità di compensazione.
Circa la deduzione degli interessi sui debiti, con 6 voti a 4 e 2 astensioni la CET-S si è espressa a favore del nuovo progetto, accolto dal Consiglio nazionale nella sessione autunnale. Concretamente, la Camera del popolo vuole che l'ammontare della detrazione risulti dalla quota di beni immobili (esclusa la proprietà abitativa a uso proprio) sulla sostanza complessiva. Così facendo, secondo il Nazionale si dovrebbero ridurre al minimo le perdite di entrate. Finora gli Stati si sono detti a favore di una deduzione degli interessi passivi fino al 70% dei redditi da sostanza imponibili.
La nota dei servizi parlamentari rammenta che sono state presentate proposte di minoranza volte a mantenere lo status quo sia sulle abitazioni secondarie sia sulla deduzione degli interessi passivi; un'altra minoranza proporrà in aula di non entrare in materia sul decreto federale. Entrambi gli oggetti saranno sottoposti ai voti finali nella sessione invernale.