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‘Non ci sarà un’Europa à la carte per la Svizzera’

La libera circolazione delle persone e il contributo di coesione all’Unione sono i punti dolenti dei negoziati tra Bruxelles e Berna

In sintesi:
  • Lo ha dichiarato oggi il commissario europeo Maros Sefcovic a margine di una riunione nel Lussemburgo.
  • Si lavora per raggiungere un accordo entro fine anno
Svizzera-Ue: un rapporto in continua evoluzione
(Keystone)
15 ottobre 2024
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Non ci sarà "un'Europa à la carte" per la Svizzera, ha dichiarato il vice primo ministro lussemburghese Xavier Bettel oggi a margine dell'incontro nel Granducato durante il quale la Commissione europea informa gli Stati membri sullo stato dei negoziati con Berna.

"Abbiamo regole comunitarie che si applicano anche alla Svizzera", ha aggiunto, precisando che le difficoltà nei negoziati tra Berna e Bruxelles risiedono nei dettagli.

Anche la ministra svedese per gli affari europei Jessica Rosencrantz – facendo riferimento alla questione della libera circolazione delle persone – ha affermato che, per il suo Paese, l'integrità del mercato interno deve essere preservata "senza eccezioni".


Keystone
Le due bandiere

Dal canto suo il ministro francese Benjamin Haddad (affari europei) ha insistito sul rispetto delle libertà del mercato interno, mentre il segretario di Stato tedesco per gli affari economici e la protezione del clima, Sven Giegold, ha sottolineato "l'importanza di rinnovare tutti gli accordi, perché la cooperazione non può funzionare con trattati vecchi di decenni".

I nodi da sciogliere

La libera circolazione delle persone e il contributo di coesione all'Unione europea (Ue) sono i punti dolenti dei negoziati tra Bruxelles e Berna. Lo ha dichiarato oggi il commissario europeo Maros Sefcovic a margine di una riunione nel Lussemburgo.

Nel corso dell'incontro ministeriale la Commissione europea ha informato gli Stati membri sullo stato dei negoziati con Berna. Secondo Sefcovic, che si è espresso davanti ai media svizzeri, nel complesso, tuttavia, i progressi sono stati notevoli.

Il commissario, nonché vicepresidente della Commissione europea, ha sottolineato che l'Ue non appoggia l'ipotesi di una clausola di salvaguardia unilaterale sulla libera circolazione delle persone. Questo messaggio è già stato comunicato ai "partner elvetici" in diverse occasioni, anche a livello politico, ha aggiunto il responsabile dei negoziati con la Confederazione a nome dell'esecutivo comunitario.

Riferendo in merito alla riunione ministeriale odierna, Sefcovic ha precisato che la discussione sulle trattative è durata circa 45 minuti ed è andata "in profondità".

Obiettivo: accordo entro fine anno

I due team negoziali – quello svizzero e quello europeo – stanno lavorando sodo per trovare soluzioni. L'obiettivo resta quello di raggiungere entro la fine dell'anno un accordo che tenga anche conto degli interessi dell'Ue, ha detto il commissario.

Si mira ad ampliare e modernizzare le relazioni tra Berna e Bruxelles. "Questi negoziati – e ne ho condotti molti nella mia carriera diplomatica – sono tra i più intensi che abbia mai visto", ha ammesso Sefcovic. Quest'anno si sono tenute 120 riunioni su questioni trasversali e si sono cercate soluzioni creative.

"Questo dimostra che siamo davvero molto accomodanti, che comprendiamo le specificità dei nostri partner svizzeri e che allo stesso tempo lavoriamo insieme per garantire che avremo successo anche in questo ultimo miglio", ha concluso il diplomatico slovacco.