Per il Csss-S il progetto comporterebbe notevoli difficoltà di attuazione

"No" a una cassa cantonale unica, ma "sì" invece alla legge che consente ai Cantoni di esprimersi sull'ammontare dei premi malattia e non solo sui costi.
È quanto deciso dalla Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati (Csss-S) che, come precisa una nota odierna dei servizi parlamentari, ha risposto picche – 7 voti a 4 e una astensione – a un'iniziativa di Ginevra che chiede di creare una base legale che consenta ai Cantoni di istituire casse cantonali uniche.
Secondo la Csss-S, prima di adottare misure in tal senso è meglio attendere il rapporto del Governo su un postulato che va nella direzione dell'iniziativa. Ad ogni modo, la commissione fa presente che l'istituzione di casse cantonali uniche comporterebbe notevoli difficoltà di attuazione. Inoltre, i commissari dubitano che un provvedimento di questo tipo possa effettivamente contribuire a ridurre i costi della salute, visto che le spese amministrative rappresentano attualmente meno del 5% del volume dei premi.
Sempre in ambito sanitario, la Csss-S ha invece approvato a larga maggioranza una modifica della legge sulla vigilanza sull'assicurazione malattie che permetterà ai Cantoni, nell'ambito della procedura di approvazione dei premi, di prendere posizione sui premi proposti per il loro territorio. Attualmente possono esprimere il loro parere soltanto in merito ai costi stimati.
La commissione si dice a favore di questo rafforzamento delle competenze cantonali, soprattutto perché i Cantoni sono nella posizione migliore per valutare la situazione nel loro territorio. Con la modifica della legge viene inoltre stabilito che i versamenti di compensazione in caso di premi incassati in eccesso andranno ai Cantoni, a condizione che i premi siano interamente coperti dalla riduzione dei premi o dalle prestazioni complementari. Il progetto verrà trattato in occasione della sessione invernale.