Gli Svizzeri dovrebbero poter beneficiare di un’identità elettronica (e-Id) a partire dal 2026. Seguendo il Consiglio nazionale, ieri la Camera dei cantoni ha sostenuto, quasi senza eccezioni, il progetto governativo, sottolineando comunque l’importanza di garantire la sicurezza dei dati. Il dossier ritorna al Nazionale per le divergenze. Chiunque sia in possesso di una carta d’identità o di un passaporto svizzero, o di un permesso di soggiorno per stranieri, potrà richiedere una e-Id, sia online che presso l’ufficio passaporti. A differenza del progetto precedente, bocciato alle urne nel 2021, la nuova e-Id sarà interamente in mano pubblica e consentirà ai titolari di mantenere il massimo controllo sui propri dati. «Sarà facoltativa, gratuita e facile da usare per tutti», ha assicurato il ‘ministro’ di giustizia e polizia, Beat Jans. Il Partito Pirata invece si dice “sconcertato”. La decisione presa dal Consiglio degli Stati “contraddice fondamentalmente gli interessi della popolazione svizzera” e “fornisce sufficienti argomentazioni per il No in votazione popolare”. L’attuale progetto di legge “consente alla Confederazione e alle aziende private di compilare ampie raccolte di dati, il che rappresenta una massiccia violazione dell’integrità digitale”. ATS/RED