Svizzera

Le misure del governo contro il Covid-19 erano legali

Il Tribunale federale ha respinto la causa presentata da circa 10'000 persone contro le decisioni del Consiglio federale durante la pandemia

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(Keystone)
29 agosto 2024
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Per il Tribunale federale le misure adottate dall'Esecutivo durante la pandemia di Covid-19 non sono da considerarsi illegali. Oggi i giudici hanno ascoltato le parti coinvolte in un'azione di responsabilità dello Stato, intentata da circa 10'000 persone contro la Confederazione, per le misure imposte dal Consiglio federale nel contesto del coronavirus.

Stando al Tribunale federale, non c'è alcuna base legale per il risarcimento simbolico di 1 franco a persona chiesto alla Confederazione dai ricorrenti. Questi ultimi domandavano ai giudici di dichiarare illegale la limitazione della libertà imposta dal governo.

In aula si sono espressi l'avvocato dei ricorrenti e la difesa a nome del Consiglio federale, il quale aveva respinto la richiesta di risarcimento del gruppo nell'aprile 2022. Gli accusatori hanno quindi presentato il loro ricorso al Tribunale federale.

Stando alle persone che hanno fatto causa, non è mai stata dimostrata la necessità di decretare urgentemente queste restrizioni. Nelle sue osservazioni, l'avvocato dei ricorrenti ha fatto riferimento, tra l'altro, all'obbligo di certificato, che discriminava le persone non vaccinate.

Franz Stadelmann, promotore della causa, si aspettava questa sentenza. "Laddove la politica ha la precedenza sulla verità, e sta al disopra della legge, si ha già oltrepassato la soglia che separa la democrazia dalla dittatura", ha detto.

Nella sua arringa il rappresentante della Confederazione è stato breve. Ha spiegato che le misure adottate dal governo in relazione alla pandemia devono essere considerate come un unico pacchetto di disposizioni e che in questo preciso contesto il Consiglio federale ha sempre agito con coscienza e nel meglio delle proprie convinzioni.

L'avvocato degli accusatori ha dal canto suo affermato che nel corso della pandemia non è mai stato dimostrato che il virus rappresentasse un agente patogeno trasmissibile, aggiungendo che il Consiglio federale non aveva fornito prove sufficienti che mostrassero la presenza di una grave minaccia per la salute e l'integrità della popolazione. Una lacuna che di fatto – sostiene l'accusa – rende l'applicazione della Legge federale sulle epidemie illecita.

Per quanto riguarda l'obbligo di certificato Covid, il legale ha sottolineato che la vaccinazione non ha né prevenuto il contagio né tutelato dalla trasmissione del virus, e che tale imposizione decretata dall'Esecutivo costituisce un atto discriminatorio nei confronti della popolazione non vaccinata. Per contro le persone che hanno seguito questa normativa, a suo avviso, sono state invece tutte ingannate.

La decisione del Tribunale federale pone fine al procedimento. Le motivazioni scritte della sentenza saranno inoltrate ulteriormente.