Il Consiglio federale intende, in particolare, estendere le riserve obbligatorie ad altri medicamenti vitali e sostenere la produzione interna
In Svizzera, le carenze di farmaci sono sempre più frequenti. Il Consiglio federale ha annunciato oggi l'adozione di nuove misure per affrontare il problema. Le delocalizzazioni in Asia e la concentrazione dei fornitori rendono vulnerabili le catene di approvvigionamento, ha sottolineato la direttrice dell'Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp), Anne Lévy, nel corso di una conferenza stampa a Berna.
Anche le mutate condizioni di mercato a seguito della pandemia Covid-19 e l'impatto della guerra in Ucraina hanno contribuito all'instabilità. Inoltre, la Svizzera è un mercato poco attraente per le aziende globali.
Il Governo ha già adottato misure a breve termine nella primavera del 2023, tra cui il rimborso dei medicinali prodotti dai farmacisti. Un secondo pacchetto è ora destinato a rafforzare l'approvvigionamento.
Si tratta, in particolare, della costituzione di scorte obbligatorie per altri medicamenti d'importanza vitale. In tal modo si potrà assicurare l'approvvigionamento con una gamma più ampia di prodotti.
In caso di carenza, i farmaci non omologati in Svizzera dovrebbero poter essere importati temporaneamente per gruppi più numerosi di pazienti. Ma solo da Paesi che hanno un sistema di controllo simile a quello svizzero.
Anche le procedure di autorizzazione saranno semplificate. La Confederazione esaminerà la possibilità di partecipare ai processi di autorizzazione europei.
Il Consiglio federale intende pure sostenere la produzione di medicinali in Svizzera. Anche in questo caso sono previste semplificazioni. In particolare, sarà possibile rinunciare all'obbligo di riesaminare il rapporto costo-efficacia di questi farmaci o di ridurne il prezzo.
Questa misura è pensata per evitare che i produttori ritirino i loro medicamenti dal mercato per mancanza di redditività. Si applica ai farmaci a basso costo il cui brevetto è scaduto, ha precisato Lévy. Inoltre, la Confederazione potrà produrre autonomamente i farmaci, attraverso la Farmacia dell'esercito, in caso di grave carenza.
Un gruppo di esperti è stato incaricato di presentare ulteriori misure entro il 2025. "Tuttavia, il problema della penuria di medicinali non è stato definitivamente risolto", ha dichiarato ancora la direttrice dell'Ufsp. La situazione rimarrà tesa finché non ci saranno abbastanza Paesi produttori e fabbricanti. Ma la Svizzera sarà almeno su un piano di parità con gli altri Stati.
Il Consiglio federale ha anche preso disposizioni per le situazioni di pandemia e ha chiarito le responsabilità per evitare ritardi. In caso di pandemia, la popolazione deve avere accesso il più rapidamente possibile a vaccini, farmaci, esami di laboratorio e altre forniture mediche essenziali.
È inoltre necessario redigere un elenco dei medicinali necessari in Svizzera. Anche l'acquisto di questi beni e la loro consegna a ospedali, medici e farmacie devono essere chiaramente regolamentati. L'Ufsp è stato incaricato di questo lavoro.