È quanto afferma il comitato sostenitore che ha presentato i suoi argomenti in votazione il 22 settembre
La riforma della previdenza professionale Lpp è un compromesso ampiamente sostenuto, modernizza il secondo pilastro e lo adatta ai cambiamenti della società e dell'economia. È quanto afferma il comitato sostenitore che martedì ha presentato i suoi argomenti in votazione il 22 settembre.
"Le persone che lavorano a tempo parziale e hanno un reddito basso avranno una pensione migliore", afferma Melanie Mettler, consigliera nazionale dei Verdi liberali. Con l'abolizione della deduzione di coordinamento, infatti, la parte di salario sulla quale bisogna versare contribuiti risulterà notevolmente aumentata per le persone con impieghi a tempo parziale. Inoltre per la prima volta 100'000 nuovi redditi saranno assicurati dalla Lpp e i lavoratori e le loro famiglie saranno meglio assicurati in caso di invalidità o decesso, ha sottolineato Marc Jost, consigliere nazionale del Pev.
La riforma inoltre "migliora l'equità intergenerazionale per i giovani e per le generazioni future", ha aggiunto Regine Sauter, consigliera nazionale del Plr. Saranno invece ridotti i contributi per i lavoratori over 55 anni, e "questo migliorerà le loro possibilità sul mercato del lavoro", sottolinea Marie-France Roth Pasquier (Centro).
La riforma "assicura il futuro del nostro sistema di previdenza vecchiaia basato su tre pilastri", ha sottolineato Gerhard Pfister, presidente del Centro, mentre Pierre-André Page, consigliere nazionale Udc, ha rincarato affermando che "la Lpp è vantaggiosa per i dipendenti perché il loro patrimonio risulta generalmente moltiplicato per tre grazie ai contributi versati del datore di lavoro e agli interessi maturati".
L'elettorato voterà il 22 settembre su questa riforma adottata dal parlamento, che prevede una riduzione del tasso minimo di conversione per le pensioni professionali obbligatorie dal 6,8 al 6%. Questo tasso determina l'importo della futura pensione. Sono previste misure di compensazione per una parte della "generazione di transizione".