Circa 7’000 hacker etici da tutto il mondo hanno provato a violare il sistema di voto elettronico della Posta durante un test pubblico di intrusione svoltosi dal 17 giugno al 3 luglio. Delle quattro vulnerabilità segnalate, una sola è stata confermata, peraltro con grado di gravità basso. Il test, durante il quale vengono riprodotte le condizioni di elezioni e votazioni, serve a scovare eventuali falle nella sicurezza. La vulnerabilità accertata non riguarda un aspetto rilevante per la sicurezza, bensì un miglioramento nella comunicazione tra i server per impedire consultazioni simultanee. La Posta lo ha già implementato. Nelle tasche dell’autore della segnalazione sono finiti 4’500 franchi. Un bottino tutto sommato magro rispetto a quello previsto se un genio del computer avesse scoperto vulnerabilità critiche: 50mila franchi; e ben 250mila per chi fosse riuscito a manipolare lo scrutinio senza lasciare traccia. ATS/RED