diplomazia

Amherd: ‘Nuova conferenza di pace sull’Ucraina entro l’anno’

Scontro tra Zelensky e Orban al vertice paneuropeo che si è tenuto in Inghilterra

Viola Amherd con Keir Starmer
(Keystone)
18 luglio 2024
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Una nuova conferenza di pace sull'Ucraina, che segue quella svoltasi al Bürgenstock (Nw) il 15 e il 16 giugno scorsi, si terrà probabilmente ancora quest'anno. Tuttavia, non più in Svizzera. Lo ha dichiarato oggi la presidente della Confederazione Viola Amherd, esprimendosi a margine del quarto vertice della Comunità politica europea (Cpe).

Amherd, parlando ai microfoni dei giornalisti elvetici presenti sul posto, ha affermato che "ora altri Paesi devono farsi avanti per organizzare un'altra conferenza". Al summit della Cpe, che ha riunito al Blenheim Palace di Woodstock, nel sud dell'Inghilterra, 47 Paesi, così come istituzioni quali l'Unione europea, il Consiglio d'Europa e la Nato, si è discusso di difesa e della garanzia della democrazia nel Vecchio Continente, nonché questioni legate alla sicurezza energetica e alla migrazione.

La consigliera federale nel suo discorso ha illustrato i risultati della conferenza di pace sull'Ucraina svoltosi in Svizzera. In vista di un prossimo vertice, ci si augura che in futuro, al tavolo delle trattative si riuniscano entrambe le parti coinvolte, e si auspica dunque un invito esteso anche alla Russia. Prima però, sono previsti tre altri brevi incontri con un numero di partecipanti decisamente più esiguo, in cui si discuterà di questioni umanitarie, nucleari e di sicurezza alimentare.

Lite tra Kiev e Budapest

Oggi nei pressi di Oxford, la presidente della Confederazione ha avuto un colloquio con il Primo Ministro ungherese Viktor Orban, il quale a inizio mese si è recato a Kiev, Mosca e Pechino, dove ha incontrato i rispettivi capi di Stato. Stando alla "ministra" della difesa, Orban avrebbe riferito ad Amherd di essere interessato anche lui a trovare una soluzione al conflitto.

"I Paesi che hanno stretti contatti con la Russia dovrebbero aiutare a mediare", ha detto ai giornalisti la consigliera federale vallesana. Amherd ha poi sottolineato che il responsabile del Dipartimento degli affari esteri (Dfae) Ignazio Cassis ha recentemente incontrato il capo della diplomazia russo Sergei Lavrov. "Sono in corso discussioni per rendere possibile una seconda conferenza", ha ribadito.


Keystone
Orban con Macron durante il vertice

Intanto al vertice paneuropeo celebrato in Inghilterra fra le atmosfere aristocratiche di Blenheim Palace, nel verde dell'Oxfordshire, dimora di proprietà della famiglia Churchill fin dall'inizio del ‘700 e in cui nel 1874 nacque lo stesso Winston è scontro aperto fra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il premier ungherese Viktor Orban, ospiti con altri 45 leader del vecchio continente del nuovo premier laburista britannico Keir Starmer.

Introdotto da Starmer al suono di ’Slava Ukraini' nella sessione d'apertura del summit, dedicata proprio alla guerra ucraina e alla "difesa della democrazia e della libertà", il leader di Kiev non le ha mandate a dire. "Se qualcuno in Europa - ha tuonato Zelensky riferendosi evidentemente al recente viaggio a Mosca di Orban, pur senza citarlo in modo esplicito - cerca di risolvere i problemi alle spalle di qualcun altro, se qualcuno vuole compiere una visita nella capitale della guerra e magari promettere qualcosa contro il nostro comune interesse o a spese dell'Ucraina o di altri Paesi, perché mai dovremmo prendere in considerazione una tale persona?". Parole a cui il premier magiaro - sostenuto dal collega serbo Aleksandar Vucic, deluso dal fatto che troppi colleghi "parlino solo di guerra" - aveva in qualche modo già replicato qualche minuto prima, ribadendo secco al suo ingresso a Blenheim Palace di ritenere "impossibile qualunque soluzione sul campo di battaglia" in Ucraina; e dunque qualunque soluzione diversa da un negoziato col Cremlino.

"Vladimir Putin - la replica di Zelensky - ha finora fallito nel tentativo di dividere" l'Europa e l'Occidente sul sostegno a Kiev e non va incoraggiato su questa strada. Nelle sue parole, del resto, Mosca non ha ottenuto "successi significativi" nella sua "aggressione", pur sacrificando "decine di migliaia" di militari, grazie "al coraggio dei guerrieri ucraini" e al sostegno assicurato a Kiev delle nazioni partner. Ma non per questo dà segni di "de-escalation", ragion per cui bisogna "continuare a essere coraggiosi" e garantire all'Ucraina "una difesa aerea sempre più forte". Una lettura che, toni polemici a parte, Starmer ha mostrato di condividere in pieno a fine summit, in continuità su questo tema con i precedenti governi Tory.