Svizzera

Ecco le misure per l’integrazione dei turisti ebrei a Davos

Sono state ideate in reazione alle ‘incomprensioni’ tra gruppi di popolazione. In inverno un ristorante aveva deciso di non noleggiare sci agli ortodossi

(laRegione)
4 luglio 2024
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Un'unità operativa appositamente convocata a Davos ha elaborato un catalogo di misure per accogliere al meglio gli ospiti ebrei. Si mira alla comprensione reciproca tra la popolazione e i visitatori internazionali, allo scopo di prevenire eventuali malintesi. Le misure sono una reazione alle "incomprensioni" tra i gruppi di popolazione, riporta un comunicato dell'unità operativa denominata "Processo di comunicazione a Davos".

L'ultimo evento che aveva destato scalpore si era verificato lo scorso inverno, quando un ristorante di montagna a Davos aveva deciso di non più noleggiare attrezzature per sport sulla neve agli ospiti ebrei, citando "incidenti fastidiosi" come motivazione, stando a un cartello in ebraico affisso nei pressi del ristorante.

La reazione della Federazione svizzera delle comunità ebraiche (Fsci) era stata molto dura. Il segretario generale Jonathan Kreutner aveva parlato di un nuovo "livello di sfacciataggine" e aveva annunciato azioni legali. La Fsci aveva criticato anche altre strutture turistiche di Davos, alberghi, ristoranti e negozi, che non avevano accolto gli ospiti ebrei. L'organizzazione turistica aveva persino messo in pausa un progetto di dialogo congiunto.

Un nuovo tentativo

Ora la Fsci e i rappresentanti locali si sono incontrati di nuovo. L'unità operativa, guidata da un consulente esterno per i negoziati, ha concordato dieci punti che dovrebbero garantire nuovamente l'accoglienza e l'integrazione degli ospiti ebrei a Davos.

  • Durante l'estate verrà creato un punto di consulenza per loro, dove saranno disponibili informazioni e altri servizi. Il centro svolgerà anche un ruolo di mediatore in caso di conflitti.
  • Dietro le quinte i rabbini garantiranno una consulenza.
  • A Davos si sta ampliando un progetto di prevenzione della Fsci denominato "Likrat Public". I mediatori si rivolgeranno attivamente agli ospiti e agli abitanti del luogo.
  • Il materiale informativo sulle regole di comportamento è in fase di revisione.
  • Gli ospiti stranieri devono essere informati sulle regole vigenti in Svizzera già prima del loro arrivo.
  • Ricerche storiche serviranno per approfondire il dialogo con la storia ebraica a livello locale.
  • Saranno organizzati eventi per spiegare alla popolazione locale i limiti dell'antisemitismo.
  • Per evitare il sovraccarico di visitatori, nei prossimi anni verrà sviluppato e implementato un sistema di controllo.
  • Le strutture turistiche saranno sensibilizzate a trattare tutti gli ospiti in modo equo attraverso nuove linee guida.
  • L'organizzazione turistica Davos Klosters assumerà il ruolo di mediatore (ombudsman).

I frutti del dialogo

"In futuro, i potenziali conflitti dovrebbero essere risolti immediatamente attraverso il dialogo prima che sfuggano di mano", ha dichiarato Reto Branschi, ex direttore dell'organizzazione turistica Davos Klosters. Ha citato, quale esempio, i codici di abbigliamento per le varie attività. Invece di un divieto di noleggio agli ebrei degli equipaggiamenti sportivi, si potrebbero imporre delle condizioni di utilizzo che non abbiano un effetto discriminatorio. Durante la stesura delle misure ci sono state "discussioni dure ma anche costruttive". Ora è molto fiducioso che le linee guida possano prevenire problemi futuri.

Anche la Fsci è ottimista sull'impatto delle misure decise, ha dichiarato il Segretario generale Jonathan Kreutner.

Le misure sono ora implementate come progetto pilota per l'attuale stagione estiva, periodo in cui, basandosi sull'esperienza, si è constatato un maggiore bisogno di intervento. "Le esperienze raccolte durante l'estate potrebbero essere utili anche per le altre stagioni", ha dichiarato il sindaco di Davos, Philipp Wilhelm.

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