Svizzera

‘Importanti progressi nelle trattative con Bruxelles’

Li annuncia il Dfae: passi avanti per la ricerca (Horizon Europe) e colloqui sulla libera circolazione definiti ‘difficili ma orientati a una soluzione’

(Keystone)
4 luglio 2024
|

Progressi "sostanziali" sono stati compiuti nei negoziati tra la Svizzera e l'Unione europea. Lo ha rivelato un portavoce del Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae), secondo cui i colloqui sulla libera circolazione delle persone sono "difficili ma orientati a una soluzione".

I passi avanti sono stati effettuati in particolare per quanto riguarda le questioni istituzionali e gli aiuti di Stato. Il consigliere federale Ignazio Cassis e il vicepresidente della Commissione europea Maros Sefcovic hanno fatto il punto sulle trattative, nel corso di una telefonata. Entrambe le parti hanno confermato l'intenzione di concludere i negoziati entro la fine dell'anno.

Sefcovic ha parlato di una discussione produttiva. Allo stesso tempo, il Commissario europeo ha precisato che è importante mantenere lo slancio delle discussioni sulla libera circolazione delle persone. La controversia tra Bruxelles e Berna verte sull'esatto adeguamento delle misure di accompagnamento per la protezione dei salari in Svizzera.

Tre bandi per ricercatori svizzeri nel 2025

Lo slovacco ha anche informato il ticinese che la Commissione europea intende aprire tre bandi del Consiglio europeo della ricerca (Erc) per ricercatori svizzeri nel 2025. Questi fanno parte del programma di ricerca Orizzonte Europa (Horizon Europe), che sostiene il collegamento in rete dei ricercatori in Europa e nei Paesi associati e il finanziamento di progetti, con un budget totale di 95,5 miliardi di euro disponibile per il periodo 2021-2027.

Anche il consigliere federale Guy Parmelin, ministro della ricerca, ha espresso la sua soddisfazione. Ha descritto l'annuncio come un importante passo avanti per la scienza, la ricerca e l'innovazione in Svizzera e in Europa, e ha sottolineato che il governo continua a puntare alla piena associazione della Confederazione a Orizzonte, ricordando che anche altri Paesi non appartenenti all'Ue hanno ottenuto questo status.

La partecipazione della Svizzera al programma di ricerca è all'ordine del giorno da diversi anni. Inizialmente Bruxelles aveva classificato la Confederazione come Paese terzo non associato in seguito alla rottura dei negoziati per un accordo quadro tra Svizzera e Ue nella primavera del 2021. Solo dal maggio 2024 i ricercatori svizzeri possono nuovamente candidarsi ad alcuni programmi di Orizzonte Europa. Berna è nuovamente trattata come Paese terzo associato per le sovvenzioni Erc Advanced, grazie alla ripresa dei negoziati tra il Consiglio federale e la Commissione europea dallo scorso marzo. Tuttavia, la Confederazione deve finanziare la partecipazione dei suoi ricercatori. Ad aprile ha stanziato 600 milioni di franchi a questo scopo.

Cambiamento di atmosfera

Gli annunci indicano anche un cambiamento di atmosfera nei negoziati tra Berna e Bruxelles, finora piuttosto tesi. A giugno una visita in Svizzera del vicepresidente della Commissione europea era stata annullata. Secondo il Dfae, i due erano giunti alla conclusione che i tempi non erano maturi per un incontro bilaterale. Era troppo presto per fare un bilancio della situazione politica.