Presentati preventivo 2025 e piano finanziario. La consigliera federale Karin Keller-Sutter mette in guardia: il divario fra entrate e uscite si allarga
Nel bilancio della Confederazione è previsto un deficit di 700 milioni di franchi nel 2025. Lo ha annunciato oggi il Consiglio federale, migliorando lievemente le previsioni rispetto a stime precedenti. La situazione dovrebbe peggiorare dopo il 2027.
«Non abbiamo un problema di entrate», ha insistito in conferenza stampa a Berna la ministra delle finanze Karin Keller-Sutter. Con le misure di sgravio decise a inizio anno dal Governo, e una serie di maggiori entrate previste nell’imminente futuro, «la situazione di bilancio che si prospetta per il prossimo biennio è dunque lievemente migliorata», ha detto. La Confederazione ha potuto infatti registrare un aumento sostanziale in particolare per le entrate derivanti dall’imposta sul reddito e dall’imposta sull’utile. «Rispetto al preventivo precedente, per l’anno prossimo è stimato un aumento delle entrate pari al 3,2%, per un totale di 85,7 miliardi di franchi», ha precisato la responsabile del Dipartimento federale delle finanze (Dff).
Tuttavia, «le prospettive del bilancio federale rimangono impegnative», ha ammesso la sangallese. Ci si aspetta infatti uscite di 86,4 miliardi di franchi, destinate sostanzialmente all’aumento delle spese per l’esercito, fissate in modo da raggiungere l’1% del Prodotto interno lordo entro il 2035. Per la difesa il piano finanziario presentato ieri dal Consiglio federale prevede una progressione delle uscite del 2,8%. «In particolare, in futuro sono preventivati altri mezzi per l’esercito», ha puntualizzato Keller-Sutter.
Una parte delle spese sarà inoltre destinata alle persone con statuto S e che necessitano ancora di un fabbisogno finanziario straordinario, ha spiegato la consigliera federale. Per il 2025 si prevedono infatti in questo ambito uscite complessive di 1,25 miliardi di franchi a favore delle persone in cerca di protezione provenienti dall’Ucraina, di cui 550 milioni contabilizzati a titolo ordinario e 700 milioni come uscite straordinarie. «Secondo le recenti stime, nel 2026 bisognerà stanziare ulteriori 550 milioni, mentre dal 2027 non sarà più necessario ricorrere a questo genere di uscite straordinarie».
Le prospettive per il piano finanziario 2026 sono comunque migliorate. Questo è riconducibile al fatto che una parte delle uscite per la migrazione continua a dover essere contabilizzata a titolo straordinario, ma anche all’evoluzione positiva delle entrate e alla decisione del Governo di impiegare il gettito supplementare derivante dall’imposizione minima dell’Ocse a favore di nuove, e già previste, misure di promozione della piazza economica. «In concreto, dal 2026 le entrate a favore della piazza economica sono stimate in 400 milioni, che verranno impiegate per la trasformazione digitale dell’amministrazione pubblica, la decarbonizzazione delle imprese così come per il finanziamento dei settori dell’educazione, della ricerca e dell’innovazione», ha dichiarato la consigliera federale.
Poi però, a partire dal 2027, il Governo si attende nuovi deficit dell’ordine di circa 2,5 miliardi di franchi. Inoltre, sussiste il rischio di possibili importanti oneri supplementari, ad esempio nell’ambito della previdenza sociale, soprattutto per quello che riguarda il finanziamento della 13esima Avs o i maggiori sussidi in favore degli asili nido, ma anche nell’ambito dei rapporti bilaterali con l’Ue (vedi ad esempio il Programma Orizzonte Europa).
«Il divario tra entrate e uscite si sta allargando», ha messo in guardia Keller-Sutter. «È dunque indispensabile definire quanto prima una serie di misure di sgravio». Entro fine estate il Consiglio federale sarà informato sui risultati del lavoro del gruppo di esperti incaricato della verifica dei compiti e dei sussidi della Confederazione, organizzerà diverse tavole rotonde e, presumibilmente in autunno, definirà gli elementi principali dei progetti relativi alle misure di sgravio del bilancio da porre in consultazione.