Ora il dossier dovrà tornare alla Camera del popolo per l’approvazione definitiva. Sul tavolo costi dei farmaci, maternità e fatture elettroniche
Pochi giorni dopo la votazione popolare sui premi di cassa malattia, il Consiglio degli Stati è tornato a occuparsi oggi di costi della salute, approvando un secondo pacchetto di misure per contenerli con 39 voti a 4. Una delle principali riguarda la promozione di reti di cure coordinate, che il Nazionale aveva bocciato. Interventi anche sui farmaci, sui farmacisti e in ambito ostetrico. Il dossier torna alla Camera del popolo.
Il dibattito di entrata in materia è stato piuttosto acceso, mettendo subito in luce la distanza tra le varie sensibilità presenti in parlamento, tra chi spinge per interventi incisivi e chi frena, preferendo temporeggiare.
La ministra della sanità Elisabeth Baume-Schneider ha sottolineato la necessità urgente di agire. Damian Müller (Plr/Lu) ha per contro chiesto una pausa, affinché gli attori del settore possano farsi un'idea d'insieme. Sulla stessa lunghezza d'onda Hannes Germann (Udc/Sh), per il quale "parliamo sempre solo di costi e risparmi invece magari di guardare al tutto".
Pierre-Yves Maillard (Ps/Vd) ha replicato che "ci sono delle lobby che difendono degli interessi ed è illusorio attendersi che facciano qualcosa per ridurre i costi", prima di aggiungere che le soluzioni possono venire solo dal parlamento. Pirmin Bischof (Centro/So) ha attaccato il modello tariffario Tarmed, definendolo obsoleto e ingiusto: "Da anni sappiamo che non è sostenibile".
Una volta entrato nel merito del dossier, il plenum si è occupato di uno dei punti cardine, la proposta del governo di introdurre reti coordinate di cure, accolta con 25 voti a 17. La misura era stata respinta dal Nazionale, per il timore che generi troppa burocrazia. Un punto di vista condiviso da diversi "senatori" di destra. Per Josef Dittli (Plr/Ur), il beneficio finanziario sarebbe incerto.
Le reti dovrebbero raggruppare professionisti della salute di varie discipline in modo da migliorare per esempio il trattamento di persone affette da malattie croniche multiple, ha precisato a nome della commissione Erich Ettlin (Centro/Ow).
Dovranno però soddisfare alcune condizioni, che sono state semplificate. A differenza del governo, gli Stati non hanno richiesto che siano dirette da un medico, ma semplicemente che abbiano un numero sufficiente di medici e personale specializzato.
L'autorizzazione dovrà essere concessa in due fasi. In primo luogo, le reti devono avere un accordo di cooperazione con una o più compagnie di assicurazione sanitaria e offrire servizi agli assicurati di tali compagnie. Il Cantone potrà poi concedere un via libera generale se ciò consente di fornire servizi a costi inferiori e con la qualità necessaria, e se l'offerta è garantita.
Flavia Wasserfallen (Ps/Be) ha sottolineato che queste reti non sono un obbligo, ma un modo per rafforzare il coordinamento delle cure. I modelli esistenti non vengono messi in discussione. Baume-Schneider ha aggiunto che sarà comunque possibile consultare un fornitore di servizi esterno alla rete.
La metà del potenziale di risparmio stimato in questa serie di misure riguarda i prezzi dei farmaci, circa 400 milioni di franchi, ha spiegato Ettlin a nome della commissione. Il Consiglio federale potrà stabilire sconti per quelli con un grande volume di mercato. Questa misura è rivolta a pochi prodotti affermati che rappresentano una quota significativa dei costi dei medicinali. La proposta deve ancora essere discussa dal Nazionale.
Seguendo la Camera del popolo, il plenum si è poi espresso a favore di modelli di prezzo confidenziali per i farmaci costosi. Ciò consentirebbe di escludere alcune informazioni dalla legge sulla trasparenza. In Europa c’è già un sistema di questo tipo, che permette un accesso più rapido ai farmaci.
La riservatezza è necessaria per ottenere rimborsi consistenti e continuare a offrire farmaci innovativi. I modelli di questo tipo potranno però essere utilizzati solo in casi eccezionali. Il Consiglio federale dovrà redigere un rapporto indipendente sulla loro attuazione.
Pur riconoscendo che i prezzi più bassi riducono i premi, la sinistra ha chiesto invano maggiore trasparenza. "Gli unici a beneficiarne sono le aziende farmaceutiche, perché possono continuare a praticare prezzi gonfiati", ha affermato invano Baptiste Hurni (Ps/Ne).
I "senatori" hanno pure sostenuto la rimunerazione provvisoria di nuovi medicamenti, come proposto dal Nazionale, con l'obiettivo di renderli disponibili più rapidamente. Prima che un farmaco sia inserito in un elenco provvisorio e in seguito rimborsato dalla cassa malattia per due anni a un prezzo provvisorio, dovrà essere sentita la Commissione federale dei medicamenti.
Il plenum ha pure tacitamente esteso l'ambito dei servizi ostetrici, integrando una proposta del Consiglio nazionale. I farmaci utilizzati senza prescrizione medica dalle ostetriche durante il parto, così come quelli utilizzati durante la gravidanza e il periodo postnatale, dovrebbero essere rimborsati.
Tra le altre novità: le donne incinte non dovranno pagare spese sanitarie una volta che un medico o un'ostetrica ha accertato la loro gravidanza. Attualmente le future mamme sono esentate dalla partecipazione ai costi solo a partire dalla tredicesima settimana.
Tacito via libera anche alla possibilità per i farmacisti di fornire, senza prescrizione medica, servizi volti a ottimizzare la terapia e a realizzare misure preventive nell'ambito di programmi organizzati a livello cantonale o nazionale. Questo fornirà loro una maggiore indipendenza, ha spiegato Erich Ettlin (Centro/OW) a nome della commissione.
Le casse malattia potranno informare i loro assicurati su prestazioni più vantaggiose, sulla possibilità di optare per forme assicurative speciali o su misure preventive. Gli assicurati potranno chiedere in qualsiasi momento di non più ricevere queste informazioni. Un'ulteriore misura prevede l'obbligo di trasmettere tutte le fatture in forma elettronica.
Il Consiglio degli Stati ha pure sostenuto all'unanimità una mozione per consentire contratti pluriennali di assicurazione sanitaria. Secondo il Consiglio federale, che si è opposto, questo sistema non porta a una riduzione dei costi, ma piuttosto a una riduzione delle entrate dei premi, che dovrebbero essere compensate da altri assicurati.
Nell'ambito del dibattito sui costi della salute, è stato sottolineato a più riprese che il Tarmed è ormai obsoleto. Maillard (Ps/Vd) ha parlato di fatture che non rispecchiano la realtà. "Quando un assicuratore ne riceve una per 20 ore di anestesia quando un'operazione è durata 3 ore, c’è un problema", ha affermato. "Le prestazioni tecniche sono troppo care", ha aggiunto Marco Chiesa (Udc/Ti).
Con 37 voti a 7, i "senatori" hanno chiesto che i passi avanti a livello di efficienza derivanti dal progresso medico e tecnico siano sempre presi in considerazione.