Il Consiglio federale pone in consultazione il progetto ma propone di inserire il requisito della limitazione ‘intollerabile’ della vita della vittima
In Svizzera, lo stalking deve essere riconosciuto quale reato e di conseguenza introdotto nel Codice penale. Ne è convinto anche il Consiglio federale, che nella sua seduta odierna ha affermato l'esigenza di rendere esplicitamente punibili questi atti persecutori.
L'Esecutivo ha risposto oggi in maniera affermativa a una proposta della Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale (CAG-N), che ha elaborato un progetto per l'introduzione dello stalking – ovvero il comportamento intenzionale di chi segue, molesta o minaccia insistentemente una persona limitandone il libero modo di vivere e portandola a temere per la propria incolumità – nel Codice penale. Il progetto della CAG-N posto in consultazione prevede di sanzionare simili reati con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria.
L'Esecutivo si è detto favorevole ma propone tuttavia di fissare esplicitamente nel testo normativo che il reato di atti persecutori sussiste qualora il libero modo di vivere della vittima è limitato in maniera intollerabile. Questo requisito intende escludere dalla punibilità ingerenze relativamente lievi nella libertà della vittima. Il Governo ricorda che la mole di lavoro e i costi per le autorità inquirenti rischierebbero altrimenti di aumentare.
Diversamente da quanto previsto nell'avamprogetto della CAG-N, secondo il Consiglio federale, il perseguimento a querela di parte deve inoltre valere anche nell'ambito delle relazioni di coppia.
Stando all'Esecutivo già oggi il diritto penale e quello civile permettono di procedere contro singoli comportamenti; per tale ragione il Consiglio federale è stato finora contrario all'introduzione nel Codice penale di una fattispecie esplicita per gli atti persecutori.
Anche se il Consiglio federale riconosce l'esigenza di rendere esplicitamente punibili gli atti persecutori, invita a non riporre aspettative troppo elevate nella nuova fattispecie.
Proprio per il fatto che singoli atti possono essere di per sé penalmente irrilevanti, anche con una fattispecie specifica resta complicato valutare a partire da quando il libero modo di vivere della vittima è limitato in modo punibile. Inoltre il Consiglio federale ricorda che la mole di lavoro e i costi per le autorità inquirenti potrebbero aumentare.